Crocevia di simpatia: come spiazzare il merito con una battuta

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Un giovane Silvio Berlusconi, rampante imprenditore nel 1978, anno del suo tesseramento nella P2. (Foto Giuseppe Pino)

SABRINA PINDO

Il libero mercato si fonda sul libero scambio e sulla concorrenza.
Tecnicamente la sola invenzione del marchio (con nome e logo riconoscibili dai clienti) già distorce il mercato, portandolo da concorrenziale a mercato di monopoli settoriali. Per esempio: se uno vuole una Lambretta non può andare alla Piaggio e viceversa, ma se uno vuole del pane può andare a Tokio o a Eraclea mare e trova del pane la cui bontà dipende solo dalle capacità del panettiere.
Il libero scambio e la concorrenza – si sa – dovrebbero portare ad un miglioramento sociale collettivo.
Purtroppo però, anche in un meccanismo perfettamente concorrenziale, si trovano delle piccole storture. Le regole del mercato, ad esempio, non tengono conto dell’amicizia (disinteressata o meno): in un paniere di merci equivalenti o quasi, infatti, si sarà propensi a scegliere quella offerta dall’amico, penalizzando così chi magari è stato un poco più bravo a sviluppare il prodotto, ma che per mala sorte non rientra nelle amicizie del potenziale cliente.
Piccole grandi storture crescono.
Quando si attraversano tutte le imprecisioni del nostro amato capitalismo, e si arriva alla classe dirigente, le storture diventano brutture e – qualche volta – scempi.
Le relazioni personali, in quel contesto, sono presumibilmente la prima regola.
Prima del mercato, prima della politica, le relazioni personali sono potere.
Chi conosce un quantitativo sufficiente di personalità influenti, può spostare tante cose, restando serenamente fuori dai plebei meccanismi capitalistici.
Degli aeroporti si sente dire: “Abbiamo l’obiettivo di fare diventare il nostro aeroporto un hub, un crocevia nazionale, europeo, mondiale”.
Un hub, ossia un punto di raccordo, un punto di incontro, un passaggio obbligato.
Ecco, io credo che ai piani alti, essere un hub sia decisamente la miglior cosa che ti possa capitare per quel che riguarda la tua personale influenza.
Non potrai mai essere forte abbastanza da essere del tutto autonomo e poter andare contro la volontà di tutti gli altri senza esitare, ma se sei un hub, sei al vertice di qualsiasi potenzialità politico-economica attuale.
Piu’ persone importanti conosci e più “sali”; più “sali” e più conosci personalità sempre più influenti.
Se sei abbastanza bravo nel do ut des e molto moolto estroverso, puoi potenzialmente generare un ciclo infinito.
Non serve essere bravi, eccellenti, basta essere bravetti, non-malaccio e, questo sì , essere tanto tanto simpatici.
Si raccomanda quindi a tutti di apprendere quante più barzellette possibili, da poter sfoderare nei propri rapporti privati, con il consiglio – questo sì – di evitare di ripeterle nelle sedi istituzionali o in mondovisione. Lì non è il caso.

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