“Da Leu a Salvini per amore: il mio e quello del popolo”

È una questione di amore e di ardore. Una coppia di giovani si conosce in una fredda sezione della cintura milanese, uno dei pochi circoli che può vantare Leu, la formazione di sinistra che declinerà nel giro di poco tempo. Eleonora e Giuseppe sono militanti entusiasti e però il turbamento politico per le scelte del loro sfortunato partito li porterà avvinghiati e felici nelle braccia di Matteo Salvini. Da un estremo all’altro, dunque. Eleonora Cimbro, già deputata del Pd nella scorsa legislatura, da Bollate, è la compagna di Giuseppe Femia, ora capogruppo leghista a Cermenate. Eleonora è una mamma di 42 anni e l’ultimo bebè, il quinto, nasce quindici giorni fa a suggellare questa meravigliosa storia politica troppo trascurata dalla stampa.

Il vostro progetto politico sembra uno di quei viaggi di Avventure nel mondo.

Scherza? Il mio tragitto è limpido. Qui a Bollate ho lavorato sempre per presidiare i bisogni dei ceti popolari.

Infatti il Pd l’ha mandata in Parlamento a presidiare i bisogni popolari.

Alt. Ho vinto le primarie, ero senza paracadute. E appena eletta mi sono accorta che avevo sbagliato partito.

Eletta con Bersani segretario, ma deputata con Matteo Renzi al comando.

Non mi trovavo d’accordo su nulla. No al Job act, no al referendum, no all’ubriacatura dei diritti civili, questa legittimazione del mondo gender, dell’utero in provetta.

Sceglie il popolo e i suoi bisogni.

Passo a Leu. Lo immagino più vicino al popolo, all’esigenza di avanzare con i diritti sociali. E mi impegno. Frequento le assemblee.

Lì conosce Giuseppe.

Anch’egli con le medesime istanze.

Passa il tempo e cresce l’amore.

Ci conosciamo, ci apprezziamo, ci confrontiamo.

C’è un momento in cui capisce di aver sbagliato tutto.

Mi fa riflettere la lettura di un libro di Diego Fusaro.

Diego Fusaro?

Guardi che poi Fusaro, dopo la stagione di Gianfranco Miglio (il teorico della secessione, ndr) diviene il filosofo di riferimento della Lega. Lo dirà Salvini. È un pensatore di grande profondità.

Fusaro.

Quando approfondisce il tema della destrutturazione dell’amore, dello spazio inviolabile del sacro.

La destrutturazione dell’amore.

E dell’economia globalizzata.

Lei capisce che la strada da percorrere è tutta un’altra.

Capiamo che c’è un solco netto. Non più destra e sinistra ma elite contro popolo.

E lei sta col popolo.

Sempre col popolo.

E ora con Salvini.

E lui è lì.

Salvini scatena una guerra tra poveri, lei disse al tempo in cui era del Pd.

Una sola frase contro di lui e ci hanno fatto un romanzo.

Sempre lei chiedeva i corridoi umanitari per i migranti, quando era di là.

Salvini li vuole padroni a casa loro.

Coi barconi, ma a casa loro.

Ma di cosa parla?

Salvini ha un amore recente per il sud del mondo. Anche per gli italiani del Sud.

Io non ho abbracciato la Lega nella fase secessionista, ma in quella unitaria.

Lei è di sinistra.

Non è appropriato.

Scusi: lei è col popolo.

Assolutamente.

Perciò ha deciso di trapassare alla Lega.

Sembro schizofrenica, pazza. Invece sono savia. Ho preso la tessera perchè ci credo.

Il suo compagno, dismesso Leu, è divenuto capogruppo leghista al municipio.

Percorso comune. Come si spiega allora che migliaia e migliaia di italiani abbiano deciso di cambiare casacca?

Fusaro.

Guardi che io quando ero in Parlamento mi facevo spiegare da Giorgetti il significato delle loro azioni, che a volte mi erano oscure. E devo dire che apprezzavo. Capivo il senso delle loro battaglie.

Oggi è felicissima.

Ma ho dovuto sopportare parolacce, offese di ogni tipo.

Purtroppo è il tempo dell’odio.

Ho preso la tessera della Lega.

Fa strano, ma è così.

Non è strano, cavolo!

Era andata con Leu.

Con Grasso e la Boldrini. Li ha visti? Mi sono accorta subito di aver fatto la scelta sbagliata.

Seconda scelta sbagliata.

La seconda.

Chissà che la terza non dia altri dispiaceri.

Le assicuro: no e no. Certa al cento per cento.

In famiglia cosa dicono?

Cosa vuole, i miei genitori hanno sempre votato Pd. Non capiscono.

E i suoceri?

Pure loro democratici e progressisti.

La famiglia è sempre il luogo dell’incomprensione.

Non li schiodo. Spero si comprenda che il mio è un percorso di coerenza.

Sembrerebbe il contrario, però l’affetto leghista non mancherà.

Mi ritrovo in ogni cosa. Anche il senso della nostra vita, dell’educazione dei figli, di come tutelare la nostra identità.

Leghista al cento per cento.

Cento per cento.

E non fascista.

Ma scherziamo?

E con quelli di destra che militano nel movimento?

La destra non esiste più, lo vuole capire? Per esempio: sono sempre concorde con Giorgia Meloni.

Ho capito. Tornerà in Parlamento con Salvini, che ha conosciuto e l’apprezza.

C’è un cursus honorum per essere candidata. Ci sono regole da rispettare. Per esempio avere la tessera da almeno cinque anni.

Fra cinque anni l’onorevole Cimbro torna a Roma.

Fra cinque anni non si vota.

Fra sei anni.

Avessi voluto far carriera, caruccia come sono, con Renzi l’avrei fatta. Voleva sempre volti femminili in tv, di bella presenza.

È mamma felice e compagna adorata.

Innamoratissima.

Da: ilfattoquotidiano.it

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