La crisi di governo toglie alla politica la radice della sua funzione: rappresentare la società

Provocare la crisi di governo adesso, pur mettendo uno sull’altro tutti gli errori compiuti, è contro la logica, la banale comprensione, il minimo senso della misura. Questo, prima che ogni altra considerazione, resta il chiodo a cui sono appese le responsabilità di Matteo Renzi.

In qualunque modo vada, lo spettacolo di Montecitorio – riunito in seduta straordinaria, con l’ansia dei presenti e quell’eccitazione di chi coglie nella giornata un evento campale – disconnette la politica dalla società, le toglie la radice della sua funzione: rappresentarla.

Sono 82mila i morti e se quei morti fossero oggi vivi non riuscirebbero tutti a trovar posto a San Siro. E sappiamo che domani saranno di più, dopodomani ancora di più, e chissà per quanto tempo ancora. E tanti altri, troppi altri sono stati piegati, se non dalla salute, nella loro condizione economica, nelle loro speranze.

Solo oggi, ma perché c’è la crisi, il Parlamento riempie i suoi spalti. Solo oggi.

Da: ilfattoquotidiano.it

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