Il Gran Tour: Tra scheletri di cemento, città franate e ville sul mare

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I padri sono evaporati, sono spariti, inghiottiti nel nulla. Questa è la Calabria e questa è la disperazione di un giovane Telemaco che inquadra, nel buio della sua cecità, un orizzonte invisibile.

Siamo sulla spiaggia di Lamezia Terme, ai bordi dell’aeroporto, il luogo da cui si fugge. Si mette in scena “Patres”, metafora della furia giovanile, della sua disperazione.

La Calabria è la terra del tiro a segno dei cattivi, la sede espositiva dell’ignoranza o anche il luogo eletto delle vittime dello Stato nemico.

Angelo Maggio, fotografo, e Francesco Lesce, ricercatore di filosofia, stanno catalogando tutte le vittime. Non ritraggono corpi ma scheletri di cemento. “Noi fotografiamo le piccole, minute escrescenze urbanistiche, raccontiamo di quale orrida fascinazione siano stati fatti oggetto i nostri concittadini”. Con Angelo e Francesco ci dirigiamo a Badolato, sul mare che guarda all’Egeo. All’ingresso del paese uno scheletro in cemento armato, alla base il cartellone: Pizzeria-Ristorante, prossima apertura. “Sono circa dieci anni che è così. Il proprietario voleva una vita nuova, migliore. E annunciò il sogno. La pizzeria era il suo sogno. Non ce l’ha fatta”.Continue reading