La minaccia di Minzo: “Torno al giornalismo, non ho mai leccato B.”

SULLA CONDANNA PER LA CARTA DI CREDITO RAI DICE: “ERO A FAVORE DELL’IMPEACHMENT DI NAPOLITANO, HA PESATO”
Augusto Minzolini, romano, 56 anni, è separato con un figlio. Giornalista politico tra i più influenti, è stato direttore del Tg1 su indicazione dell’allora premier Silvio Berlusconi. Per vicende legate all’uso della carta di credito aziendale è stato processato e assolto in primo grado. Sentenza ribaltata in appello (27 ottobre 2014) con una condanna a due anni e sei mesi per peculato continuato. È pendente il ricorso in Cassazione. È stato eletto senatore nelle file di Forza Italia alle ultime elezioni politiche.
COM’È che si dice? “Non sono io un campione, sono quelli a essere brocchi”. È una delle ragioni, non certo però la principale per cui ho deciso di ritornare a fare il mio mestiere. L’esperienza politica mi è servita eccome, però la mia passione è il giornalismo. È ciò che voglio fare ed è quello che farò. Non so ancora come (sono direttore degli uffici di corrispondenza della Rai) e dove, ma qualcosa mi inventerò. L’offerta di candidarmi mi è venuta da Silvio Berlusconi, io non sono il tipo che chiede, e l’ho accettata perché mi pareva utile: era una sorta di completamento della mia professione. Dopo aver raccontato da esterno la politica avrei avuto la possibilità di guardarla da dentro. Mi è bastato un mese del governo Letta per capire che dovevamo immediatamente tornare alle urne. Tre forze quasi alla pari: il Pd da una parte, noi in mezzo e poi i Cinquestelle. Ce la saremmo potuta rigiocare, tentare il colpo. Mi presero per pazzo, ça va sans dire. Continue reading