Anche a Vercelli qualcosa si muove

FINO A IERI È STATO UN INCROLLABILE FEUDO DEL BERLUSCONISMO, CON ACCENTI LEGHISTI: ORA QUESTA TERRA DÀ SEGNI DI STANCHEZZA


C’è un luogo, un punto geografico, dove il berlusconismo è insieme materia e spirito. È stile di vita, parametro essenziale nelle relazioni quotidiane, carburante indispensabile per l’avanzamento sociale. A Vercelli Silvio Berlusconi non ha mai perso da quando è sceso in campo. Non c’è turno elettorale che abbia visto incrinata la fiducia, non un singhiozzo, un colpo di tosse, un momento di defaillance. In vent’anni solo vittorie. E adesso? “Anche questa terra dà segni di stanchezza, nulla a che vedere con altre zone d’Italia però l’incrinatura è significativa, finalmente percettibile. Qualcosa persino qui succederà”. Siamo a casa di Giorgio Simonelli, esperto di linguaggio televisivo (insegna a Milano), ma in passato impegnato in politica, è stato segretario cittadino del Pd, partito minoritario per eccellenza. “Voglio troppo bene a questa città anche se è così immobile, ferma, chiusa al nuovo”. Vercelli è infatti stretta tra il riso e le zanzare. Piatta come un tavolo da biliardo, dà le spalle alle montagne e apre gli occhi verso la pianura padana che qui prende forma. Da queste parti votano e basta. Ciechi nella loro fedeltà, non hanno mai visto atterrare Berlusconi eppure lo amano, e non c’è scandalo che scalfisca l’ardore della comunità.Continue reading