Coronavirus, se Johnson lo avesse ascoltato… Perché ci sentiamo di tifare per Neil Ferguson

 

Avesse ascoltato Neil Ferguson, 51enne luminare dell’Imperial College, scienziato virtuoso dei modelli matematici, membro ascoltatissimo del Sage, il consesso di super esperti che assiste il governo britannico, Boris Johnson avrebbe fatto tre cose buone. Evitato il disastro sanitario, evitato (forse) di infettarsi egli stesso nel modo gravissimo che conosciamo, evitato al professor Ferguson di subìre gli effetti di un amore infuocato e travolgente proprio durante il tardivo lockdown. Il professore è stato infatti trovato a letto con una signora 38enne in due distinte occasioni. La signora ha dovuto lasciare la propria residenza coniugale, così come il professore, durante i giorni della segregazione. E da qui il patatrac. Un giornale li ha beccati in flagranza, durante la fuitina, e lo scienziato teorico del distanziamento fisico ha dovuto rassegnare le dimissioni.

Eppure, malgrado le circostanze, ci sentiamo di tifare per l’illustre infettivologo londinese. Se fosse stato ascoltato subito dal premier, il lockdown sarebbe partito prima, avrebbe fatto meno morti, e la fase due, quella che noi conosciamo come degli “affetti stabili”, si sarebbe aperta prima. Consentendo forse a Neal e Anna, e alle tante coppie nelle loro condizioni amorose, di far ardere il loro fuoco senza alcun turbamento né infrazione.

Congiunto, participio passato del verbo congiungere, e contento.

 

Da: ilfattoquotidiano.it

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