La satira che satura le menti

CARLO TECCE

Non c’è più la Fgci dei comunisti, non c’è più il Fronte della Gioventù del Msi. Ci sono Beppe Grillo e Sabina Guzzanti. Forse è meglio. Eresia? Verso una parte, una ideologia, una chimera, verso qualche destinazione devono tendere i giovani, gli studenti, gli uomini di cultura. Gli uomini di buona volontà. Quelli che vedono mali ovunque e vorrebbero trasferirsi su Marte. Premesso che Silvio Berlusconi è un politico ad personam, Walter Veltroni è gommoso, il presidente Napolitano è titubante, Massimo D’Alema è giurassico, Dario Franceschini è moscio, ammesso che Antonio Di Pietro è tosto e c’è un regime in atto con una opposizione connivente. Premesse e ammissioni potrebbero essere vere. Perfetto. Nessuno vieta alla gente di pensare in questo modo, né all’artista Guzzanti di cantare “l’osteria delle ministre” sulle abitudine sessuali della Carfagna, né al collega Beppe Grillo di fare il messia della premiata religione del qualunquismo. L’oramai famosa adunata di piazza Navona, però, nelle intenzioni era una protesta politica contro le leggi ad personam (quelle vere!) di Berlusconi. Nel mare delle intenzioni è naufragata la politica. Unico superstite: Antonio Di Pietro, la protesi in Parlamento del movimento di Beppe Grillo.
(N.B. L’articolo prevedeva altre dieci righe, ma l’autore è in viaggio verso Las Vegas, dove il comico David Letterman dirà agli americani chi votare alle prossime elezioni in relazione al prezzo del petrolio, i tassi del mutuo, la crisi in Medio Oriente e l’estinzione della foca monaca del Mediterraneo).

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