la rivoluzione di Petrosino alla conquista della dignità

IL SINDACO GIACALONE: “La Sicilia riparta dal decoro”


Esistono le capitali del cuore, esiste la forza del sentimento, esiste per fortuna anche il coraggio, la sfida per una nuova vita. Gaspare Giacalone è un siciliano del ritorno. Ha scelto la strada inversa, il viaggio capovolto. Parte da Londra e atterra a Petrosino, tra Marsala e Trapani. Lascia uno stipendio eccellente, un’ottima reputazione di analista finanziario, la carriera (benedetta carriera!), il mondo che conta, la banca che conta per sedersi sulla sedia sgangherata di sindaco del suo paesino.


A PETROSINO fanno un ottimo vino, il Grillo, un bianco secco. E poco altro. Hanno il mare, e quindi hanno tentativi anche riusciti di speculazione edilizia. Sono circondati dai capisaldi della mafia che qui diventa solo odore, arriva a folate. A volte si sente, a volte no. Petrosino non è un paese sciagurato, non è un paese dominato dai clan, non è un luogo invivibile. Campa secondo lo standard meridionale: clientele numerose, i soliti che si spartiscono le migliori commesse, i soliti che gestiscono i progetti, i soliti che fanno affari. Però c’è vita, c’è dibattito, c’è opposizione. C’è contestazione. “Da maggio è cambiata la mia vita. E quando cambia così radicalmente non hai parole per spiegarlo bene. Non avevo previsto tutto questo, non avevo calcolato questo bel botto che la mia vita avrebbe fatto. Non pensavo di stare al sole tanti mesi all’anno. La nebbia, ero certo che la nebbia mi avrebbe portato fortuna”, assicura Gaspare. É vero, le banche esistono nei luoghi in cui la nebbia è più fitta, la pioggia più insistente.Continue reading

D’Alema pronto al partito nuovo

È CONVINTO CHE SE RENZI VINCE, CADRÀ IL PD. MA “LA SINISTRA ESISTE IN NATURA”

Costruire un nuovo partito nel caso l’attuale cadesse nelle mani di Matteo Renzi. È deciso a timbrare con la sua opera un nuovo simbolo sulla scheda elettorale, il simbolo di una formazione autenticamente socialdemocratica, “perchè la sinistra esiste in natura” e non può essere destinata a divenire un rottame del Novecento, deglutita nelle fauci di questo fiorentino e del suo pop stil novo. È pronto dunque a scommettere che il Partito democratico esploderà, cadrà in una sanguinosa guerra civile, se dovesse accadere l’irreparabile, l’evento politico più disastroso di questo nuovo secolo: la caduta di Bersani, la vittoria dell’altro. Del nemico. Ieri, anche ieri come oramai accade ogni giorno di questa lunga e sfibrante disfida, Renzi ha proseguito nel suo incedere. La caduta del Lider Maximo coincide con la conclusione “della fase uno della rottamazione” ha decretato un po’ militarescamente. Poi però l’ha definita “una scelta nobile”, si è rivolto a D’Alema chiamandolo “presidente” garantendo che “non ci sarà più mezza parola su questo argomento”. Continue reading