Favola della sera

favolaseraSABRINA PINDO

Sono Robin Hood: rubo ai ricchi, per dare ai poveri. Bellissima trovata. Plauso all’ufficio stampa del ministro Giulio Tremonti che con questo slogan ha proprio colpito nel segno. Basta con questi ricchi che sono troppo ricchi! Puniamo questi brutti cattivoni petrolieri che sguazzano nel danaro come Paperon de Paperoni, mentre le famiglie italiane si indebitano sempre più per guidare la macchina e andare al supermercato dove non ci si può più permettere né il pane, né la pasta! Con l’emergenza del carovita che sfonda porte aperte, chi non vorrebbe un ministro dell’Economia che si alza con un balzo felino dalla dorata poltrona, fa la voce grossa e inizia a dare i soldi ai poveri, il cibo agli affamati, la giustizia ai buggerati?
Et voilà la Robin Hood tax! Ecco pronto il provvedimento che nessun italiano potrebbe mai considerare insensato, perché in fondo (lo dice la parola stessa) ruba ai ricchi per dare ai poveri!
Ma che bello! Ma che bravo! Sherwood finalmente liberata da quell’odioso Re Giovanni!
E vissero tutti felici e contenti. Ma proprio tutti, petrolieri compresi! Sì, perché dopo la fase pubblicitaria dello slogan “rubo ai ricchi per dare ai poveri” l’Espresso si fa due conticini e scopre che il mondo delle favole e quello della Repubblica Italiana non sono proprio la stessa cosa in termini di calibro etico. Il giornalista Vittorio Malagutti, calcolatrice alla mano, conteggia per i lettori dell’Espresso di questa settimana il dovuto di Eni, Erg e Saras all’Erario e titola ironicamente con “Robin Hood manca il bersaglio”. Già perché pare che le cifre che alla fine i petrolieri dovranno corrispondere allo Stato faranno ridere i polli. A cominciare dall’azienda più vicina allo Stato: il gruppo Eni secondo la Robin Hood tax, tra royalty e Ires, dovrà sborsare la bellezza di 350 milioni di euro, a fronte di un utile operativo di 19 miliardi. Bel sacrificio, davvero.
Ma non sono da meno le aziende private Erg e Saras che dovranno allo Stato una somma compresa tra i 40 e i 70 milioni di euro ciascuna. Bell’affarone, mi viene da dire. Con queste cifre, di sicuro, ci salviamo dalla tragica situazione finanziaria che abbiamo ereditato dalle precedenti gestioni di cassa. Sapete che vico? Che io ci credo, me lo ha detto Robin Hood!

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