iPhone per tutti, o quasi

SABRINA PINDO

Luca ha 21 anni, abita a Verona, è universitario, non ha un centesimo in tasca che non venga dal portafogli di papà. Indossa sneakers alla moda, jeans effetto strappato slavato sdrucito, camicia aperta fino al terzo bottone, catenina al collo e un gran sorriso in faccia. E’ contento Luca, aspetta da ore, ma è contento. Tra poco stringerà tra le sue mani l’oggetto del desiderio, quel concentrato di multimedialità e comunicazione sarà finalmente suo. Qualche minuto ancora e potrà comprare il fantastico iphone. Prezzo: 500 euro. Nessun problema, con mastercard (di papà, ovviamente).
Sarà il caldo di questi giorni a dare alla testa perchè la gente faccia la fila fuori dai negozi per comprare un cellulare… ultrasonico che fa anche il caffè, per carità, ma è sempre un cellulare! E al costo di un mese di affitto!
Comunque Luca non è pazzo e non è nemmeno il solo ad avere il sorriso sulle labbra: a Milano c’è Gianluca, a Torino c’è Alberto, a Firenze c’è Giulia e a Roma c’è Marco. Francesco fa la coda a Napoli e Stefania a Palermo. Inizio a pensare di essere l’unica a cui non l’hanno raccontata giusta: fino all’altro giorno non eravamo sull’orlo di un precipizio con l’inflazione altissima e i prezzi degli alimenti che non smettevano di salire? E ora? Puff! E’ sparita la crisi dei consumi? Ma vaaa… la crisi c’è, è sempre lì, ma non riguarda certo l’iphone! Certo che no, ma che sciocca!!! Poi giri per la città e vedi il manifesto di una banca con due tizi vestiti da spiaggia iperfelici di aver chiesto credito per poter andare in vacanza… ma siamo impazziti? Se non hai i soldi, semplicemente, in vacanza non ci vai. Punto. Al limite prendi la tenda (25 euro, con o senza mastercard) e te ne vai in campeggio. No??
Sono realmente confusa. Nei giorni scorsi ho fatto un paio di ricerche e ho scoperto che la gente fa di tutto per risparmiare, soprattutto sul cibo. Ci sono i gruppi di acquisto (ga o gas, se si fanno acquisti solidali) che saltano l’intermediazione della grande distribuzione, comprando direttamente dal contadino cassettoni da 5 o 10 chili di ortaggi e frutta di stagione. Altri preferiscono gli hard discount: si compra cibo senza marca a prezzi più che ragionevoli e il carrello con 30 euro è già discretamente pieno. Poi c’è chi anche nel risparmio è più ricercato. In Trentino, l’Azienda di promozione turistica della Valsugana e Lagorai propone di adottare la propria mucca. Avete letto bene. Funziona così: fai un bonifico da 60 euro, 10 euro vanno all’associazione Città della speranza di Padova, 50 euro invece servono per mantenere il tuo ruminante all’alpeggio estivo in malga. E dove sta l’affare? Una volta adottata la mucca ti vengono inviati a casa prodotti caseari come panna, burro, latte e formaggio per un valore di 50 euro. Il tutto, solo a patto che tu vada a trovare la tua mucca almeno una volta. Magari in tenda! Originale, no?

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3 Comments

  1. La corsa all’iPhone è per gli iMbecilli. O, più educatamente, è per gli iNvestitori iRrazionali

  2. sabrina, c’è chi risparmia sui sentimenti e si nutre di ambizioni sfrenate e chi risparmia sul cibo per avere l’I-phone, qual è la differenza?
    questione di valori e di priorità…
    ognuno risponde dei propri
    e prima di tutto a se stesso

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