ALFIO MARCHINI – “Finalmente libero. Ai borgatari dei miei soldi non importa”

alfio-marchiniÈ la prima volta che ho una relazione con la gente senza che ci siano i soldi di mezzo. Perciò sono innamorato della politica e per questo motivo, succeda quel che deve, io non l’abbandonerò mai.

Alfio Marchini e i soldi sono come fratelli e sorelle.

Ho gestito quattrini, ho ereditato quattrini, ho promosso affari, ho negoziato poteri, possibilità, occasioni. Per tutta la vita, per le mie condizioni familiari, mi sono trovato a esercitare responsabilità che avevano a che fare con il danaro e il potere. Oggi mi trovo come denudato, valutato per quello che sono.

Anche sbeffeggiato.

Ci sta, non mi offende essere preso in giro. L’esame pubblico obbliga anche a questa particolare vivisezione. I romani poi in fatto di ironia non sono secondi a nessuno.

La Ferrari lasciata sul Grande raccordo anulare, la Panda per la città.

Ma con quell’auto a Roma, nel centro storico dove abito, che ci faccio? Amo guidare, e salgo a bordo quando sono fuori città, nei percorsi più veloci.

Io so che oltre 130 chilometri orari non si può andare.

Ma che significa? A me piace provarla sul tracciato misto, ho fatto anche delle gare in gioventù, sono un esperto guidatore. Sentire il motore, l’assetto, le curve è un piacere che prova solo chi sa…

È che vengono sempre in mente i suoi quattrini, le sue società. A proposito, perché voi ricchi scegliete sempre il Lussemburgo per acquistare e vendere, fondare e dismettere?

Da lei non mi aspettavo una domanda simile. Ma così fa la figura del parvenu, di chi non sa l’Abc dell’economia e della finanza. La prego, cassiamo.

Eppure mi sembrava utile una deviazione geografica sui suoi soldi. Che in politica un aiutino lo danno anche.

Nooo, la politica mi fa sentire bene perché la gente ha con me finalmente una relazione pulita, piana. Non mi conosce, non mi chiede della genealogia, non sa di mio nonno. Avanza dei bisogni semplici, non promuove business, cordate, incursioni. Capisce la mia trasformazione? Non uno che chiede, non devo chiedere più nulla, ma uno che offre. Posso offrire un po’ di competenza, l’amore per questa città, il mio tempo. Non ho bisogno di prebende, di gratifiche economiche, non ho altre impellenze. Mi sta capendo?Continue reading