Primarie, ora Zingaretti faccia scoprire al Pd cosa vuol dire sinistra

Il numero dei votanti e il nome del vincitore costringe il Pd a fare i conti con il suo doppio volto, che è anche la doppia verità che deve affrontare. Nicola Zingaretti è stato chiamato a chiudere definitivamente l’età renziana. Non lo attesta soltanto il numero dei partecipanti alle primarie, oltre ogni aspettativa, ma la percentuale dei voti con cui la base si è espressa a suo favore.

Eppure il nuovo segretario si troverà a gestire una linea politica in dissenso con i gruppi parlamentari, totalmente figli delle scelte del leader oggi rinnegato. Ma prima ancora dovrà esercitarsi alla lavagna, tenere corsi serali di aggiornamento professionale, diciamo così: dovrà infatti far scoprire al suo partito la parola sinistra e dare a questa parola il senso che merita, recuperarla dalla soffitta, dov’è stata riposta, e restituirle la reputazione che ha perduto, difenderla dal dileggio che ha subìto.

Se la destra è così forte in questo mondo è perché la sinistra è evaporata, si è alzata in cielo e si è fatta nuvola. Non a caso pure nel Pd conta oggi parecchi autorevoli nemici.

Zingaretti non dovrà quindi solo dire qualcosa di sinistra, ma, dopo aver spiegato bene come essa si debba tradurre nelle scelte quotidiane, anche fare qualcosa di sinistra.

Serve gente capace e, se non irrita troppo, persino onesta.

da: ilfattoquotidiano.it

La strage dei buoni

Ieri un incidente aereo in Etiopia sono morti, tra gli altri, otto italiani e di essi sette impegnati in attività di cooperazione e assistenza, economica e culturale. Hanno già detto e scritto: è stata la strage dei buoni, perché quel volo era diretto a Nairobi dov’è in programma la conferenza internazionale dell’Unesco.

Diciamo sempre che i buoni sono di più dei cattivi, gli onesti più dei ladri, i generosi più degli avari, i competenti più degli ignavi.

Dovremmo applicare all’umanità il dispositivo del quantitative easing della Bce, inventare una formula per infiltrare i migliori e alleggerire il peso nella società dei peggiori, far prevalere i competenti tra i potenti, e i generosi sugli avari.

Dovremmo trovare un modo per dare una risposta all’assillo primordiale: perché, se i buoni sono in maggioranza, nel mondo la maggioranza degli umani, e dunque dei buoni, vive in povertà, milioni e milioni di persone subiscono la guerra, e tantissimi altri la fame, o l’ingiustizia o l’emarginazione. Per quale diavolo di motivo la bontà deve condurci all’inferno?

da: ilfattoquotidiano.it