Tanoni ritentato da Silvio

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“L’Italia chiama e Fini non convince”
Parla il deputato passato in autunno dalla maggioranza al Terzo Polo ed ora in procinto di ricambiare schieramento


“Non riesce a convincermi”.
Come come? Fini non le piace più?
“C’è un non so che…”.
Nella figura dell’onorevole Italo Tanoni si scorge la nuova dimensione del deputato a progetto. Un mese di qua e un mese di là.

“Vedo nebbia, fumo. Vedo opaco”.
Il dubbio è la qualità di pochi.
“Nulla a che dire di Casini. Ma Fini non riesce a convincermi totalmente. Non riesco a devolvere quel sentimento di comunione”.
E’ come quella fiammella che purtroppo resiste a ogni colpo di vento.
“Non sono un personaggio di primo pelo e certe cose le intuisco. Osservo e annoto. Guardo e mi dico”.
C’è una intima ostruzione politica, la sente prima ancora di vederla.
“E in questi giorni che sono stati tristi per vicende private ho provato a indagare dentro me stesso”.
L’onorevole Tanoni è sempre parecchio corteggiato.
“Mi accorgo di una attenzione montante”.
Riflettendo e ricapitolando. Fino a settembre liberaldemocratico con Berlusconi.
“Ma distinti, in qualche modo distinti. L’abbiamo sempre detto”.
In Italia siete liberaldemocratici in due. Lei e Daniela Melchiorre.
“Valgo l’un per cento e ho un pacchetto di 250 mila voti sul territorio come le riferii”.
Poi a ottobre liberaldemocratico contro Berlusconi.
“Non riuscì a convincerci”.
E promosse quella meravigliosa iniziativa con Fini, Casini, Rutelli. Era il 13 novembre, l’alba del terzo polo.

“Fu molto bella, venne benissimo”.
Silvio Berlusconi, che ha qualche grattacapo con le signorine di Arcore, ora richiede una speciale attenzione ai destini della Patria.

“Non entro nell’indagine giudiziaria e mai mi permetterei”.
Il premier interpella anche il suo senso di responsabilità istituzionale, l’obbligo morale a dare una mano.
“Non mi sento di contraddire questa impostazione. L’Italia è l’Italia”.
Veramente patriottico.
“Noi siamo eletti per fare il bene del Paese, per contribuire a governare. In via di principio questa determinazione non può trovarci in disaccordo”.
Il governo, a certe condizioni…
“Se cade non lo so, ma se va avanti”.
Domani verrà in aula e certo capirà meglio.
“Penso di venire a Roma”.
Comunque Fini non convince.
“Non pienamente”.
C’è quel non so che.
“Vediamo questa nuova fase”.
Lei è politicamente un gran rubacuori.
“Single felice”.
Undici sottosegretari in palio.
“Buonasera”.

da: www.repubblica.it

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