Sicilia al voto per i politici transgender

aranceIl campo di calcio ha una linea orizzontale che lo taglia al centro. Netta, chiara. Anche la politica avrebbe una linea di centrocampo: di qua la destra, di là la sinistra. In Sicilia, e per adesso fermiamoci all´isola, questa benedetta linea non c´è, e se c´è sembra sia a zig zag. Quindi accade quel che non dovrebbe essere possibile… Ecco le nuove figure che compaiono in campo: i politici transgender. Mezzo corpo di destra e mezzo di sinistra.
Partinico è un paesone purtroppo conosciuto per fatti di mafia. Ha trentamila abitanti, dista poche decine di chilometri da Palermo. Oggi si va a votare come nel resto della Regione (quattro milioni alle urne per un’importante tornata amministrativa). A Partinico 382 cittadini hanno accettato di candidarsi. Non sembra più attuale riferire il tasso di incompatibilità (siamo comunque sul cinque per cento) di coloro che non dovrebbero per carichi penali pendenti o altri accidenti, eppure lo fanno. Tra i tanti corre anche un militante e sindacalista della Cgil, Salvatore, detto Totò, Bono. Totò ha 35 anni, cura le faccende del patronato, pensioni, invalidità e infortuni, e ha una sincera fede politica. È di sinistra. Ambientalista e di sinistra. Infatti è candidato alle elezioni provinciali con i Verdi, in alleanza con il Partito democratico. Bono è uno dei tanti che raddoppia la candidatura: prova anche nel consiglio comunale della sua città di farsi valere. Ma qui è il bello: a Partinico il candidato verde indossa la casacca degli avversari. In poche parole: si è mobilitato, vota e fa votare contro il centrosinistra.Continue reading

Il gioiello e la bigiotteria

nemicoascoltaSABRINA PINDO

Intercettatemi, intercettiamoci, vi prego. L’unica cosa che funziona in Italia sono le registrazioni delle telefonate dei mascalzoni, perché stroncarle così? Da quando la magistratura ne fa uso sono saltati fuori succulentissimi casi di cronaca nera e giudiziaria, storie di interesse economico e finanziario. Niente più trascrizioni delle telefonate? Ma dai! E poi come faccio a sapere che il tal politico è contento perché questo si compra una banca o che il tal medico senza scrupoli non butta i chiodi chirurgici per reimpiantarli nella prossima vittima? Insomma, ce lo insegnano sin da piccoli che non è tutto oro quello che luccica, perché quindi toglierci l’arma per distinguere il gioiello prezioso dalla bigiotteria?
La legittimità delle intercettazioni in questi giorni è il tema dominante. Angelino Alfano, il primo ministro della Giustizia al mondo allarmatissimo che ci siano troppi cittadini del suo Stato sotto controllo ha dato subito i numeri dell’emergenza intercettazione. In Italia sarebbero 100mila le persone intercettate ogni anno, contro le 1.700 degli Stati Uniti, le 2.300 della Svizzera, le 3.700 dell’Olanda, le 5.500 della Gran Bretagna e le 20mila della Francia. Come se a disporre le intercettazioni fosse un’entità paranormale estranea al settore giudiziario che decide da sola e senza alcun motivo preciso di mettere la cimice nel telefono degli italiani. Ma per favore.Continue reading