Centrale Bonaiuti

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Se è la telecamera che fa il politico, se è la sua resa televisiva che innalza la carriera o la seppellisce, allora è chiaro. Quel brav’uomo di Fabrizio Cicchitto è buono per il pastone del Tg1 ma non per la gabbia di Santoro. Non è un combattente, a volte annoia, e al massimo gli si può concedere Porta a porta. Lì gioca in casa. Per Daniele Capezzone neanche Bruno Vespa è un traguardo possibile. Impazza sulle agenzie di stampa, strepitoso sì, ma contiene la sua irrefrenabile condizione di parlante solo nei rapidi inquadramenti ai telegiornali.
Silvio Berlusconi non vuole confusione in campo. E da palazzo Grazioli Paolino Bonaiuti smista comparsate e revoca inflessibile presenze giudicate rischiose. In tv conta come si appare e non quel che si dice. Daniela Santanchè straparla, ma rende bene. Provoca, aggredisce, avanza. Ottima. Infatti intasca tutti biglietti di prima fila. Rende davanti alle telecamere il bel volto di Mara Carfagna. Oscurato in coincidenza del dissapore avuto col Capo, ma di nuovo illuminato quando la ministra ha chiesto perdono. Per lei ultimamente due Porta a porta. Anche Stefania Prestigiacomo, inabbissatasi causa divergenze governative, ha ritrovato splendore e carriera appena i suoi modi si sono fatti più garbati e la comprensione delle virtù del Capo piena e convinta. Al bunga-bunga lei non crede (è’ una persecuzione!). Ottima di nuovo per il salotto di Vespa. E Stefy infatti era lì, a parlare di Ruby.
Chi è alle prime armi si deve fare le ossa ad Omnibus (La7). Alla Nunzia De Girolamo l’ambizione non fa difetto. E riesce sempre a convincere la centrale smistamento della bontà della sua retorica da massaia impegnatuccia. Un bravo provocatore come Stracquadanio va bene però solo per programmi mattutini, nei serali può far danni. Angelino Alfano è invece il top. Rende assai, specialmente a Ballarò.
Ballarò? Ditelo alla Polverini. La sua sedia di presidente della Regione Lazio è frutto della presenza ininterrotta sui divani di Floris. Donna tranquilla, sorridente, dai lineamenti gradevoli, che già significa tanto in tv. Diceva di essere sindacalista, sebbene nessuno l’avesse mai vista in piazza, e spiegava il mondo secondo il bel criterio casalingo: una volta dar ragione a destra e una volta a sinistra. Sceglieva la parte un po’ a caso, e ha capito presto che era l’unico modo per apparire molto convincente.


fonte: La Repubblica.it> Pubblico> Rubriche&Commenti> Piccola Italia di Antonello Caporale
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