Sette ripetizioni a Matteo sulla difficile arte di insegnare

Saliamo a turno sulla scaletta e facciamo in modo che Matteo Renzi ci senta, dice Agnese, professoressa di Storia dell’arte ad Ascoli Piceno. “Mi chiamo come sua moglie, quindi prendo la parola per prima”. Sorridono gli altri sei prof, in tutto 4 donne e 3 uomini, che arrivano ai lati di Palazzo Chigi con l’intento di realizzare un Hyde Park. Saranno 7 piccole lezioni di base, brevi rudimenti ad alta voce di scuola, insegnamento e comportamento al presidente del Consiglio.
AGNESE “Iniziamo dalla cattedra. Intanto non è vero che tutte le scuole abbiano la cattedra. In quelle più sfasciate c’è un banchetto da scolaro che segna il posto del docente. Dà l’idea di come la reputazione sociale di chi insegna sia degradata. Caro Matteo, il luogo comune più becero, qualunquista e falso che ci sia è dire che noi lavoriamo 18 ore alla settimana. Abbiamo un giornalista che prende appunti. Scusi, lei (la voce verso di me, nrd) è pagato per la quantità di tempo in cui scrive un articolo? Mettiamo che lei componga questo articolo in 2 ore, sarebbe corretto se le dicessero che la sua giornata di lavoro si riduce a 2 ore?”.Continue reading