Il falò dei competenti

C come competenza. Il competentissimo governatore della Lombardia Attilio Fontana per dimostrare la sua assoluta fede nella scienza e non nella demagogia si è auto isolato appena ha saputo che una collaboratrice era risultata positiva al test. Ha pure indossato la mascherina, in diretta video, per mostrare che con il virus non si scherza. La mascherina era stata appena smascherata, ritenuta inutile e anzi dannosa per l’effetto panico che avrebbe causato, da mezza dozzina di scienziati. Il primo dei quali, Walter Ricciardi, super competente, spiegava però quattro giorni fa che il sistema adottato in gennaio dall’Italia per prevenire l’infezione, il blocco dei voli diretti dalla Cina, si era rivelato inefficace. Altri Paesi invece, come la Francia, avevano deciso di tracciare e isolare tutti coloro che, in varie forme, provenivano dal lontano Oriente. Si è poi scoperto, grazie a un suo collega scienziato, che la Francia ha fatto in tutto meno di 400 tamponi. Dunque – e anche questa farà parte della metodologia clinica – oltralpe hanno effettuato una tracciatura ad occhio, a capocchia. Ma i risultati sono straordinari.

Matteo Salvini l’aveva detto: chiudere i porti, la minaccia viene da sud, dall’Africa. Il governo non lo ha ascoltato e si è visto quel che è successo. Cioè zero carbonella. Se proprio, bisogna annotare che l’unico positivo dell’Algeria al coronavirus è un italiano del nord che lavora lì per l’Eni. Un nostro connazionale. Un emigrante come tanti.

La competenza non si acquisisce in una notte e così Giuseppe Conte, sotto consiglio dei suoi esperti, ha chiuso, isolandola, la zona rossa, il focolaio principe, quello di Codogno e dieci comuni circostanti. Mandati polizia e carabinieri, anche l’esercito. Nessuno entra e nessuno esce. Tutti con le mascherine. Tipiche misure anti panico. Uguale al Veneto, che ha messo in quarantena solo il comune di Vo’, però ha deciso autonomamente, essendo la competenza veneta superiore al resto, di fare a tappeto lo screening sulla popolazione. Il competentissimo Luca Zaia, governatore della Regione ha infatti ordinato l’acquisto di centomila tamponi, giacché i primi tremila erano stati utilizzati in due sole nottate di prove tecniche da virus.

Oggi il Ministero della Salute comunica che il tampone a tappeto non serve, non bisogna esagerare anzi ridurre ai soli casi sospetti la verifica da laboratorio.

A che servono i competenti? Proprio a questo. Dire e disfare ma con eleganza e misura. La regione Marche, governata da uomini prudenti e competenti, ha deciso di chiudere tutte le scuole dopo che il governo centrale, incompetente, aveva supplicato di non esagerare. Non usare cioè la bomba atomica per spegnere una rissa da bar. Bar, cinema, teatri chiusi a Milano per rispettare le misure di precauzione consigliate dagli scienziati, i competenti. Il sindaco Sala ha chiesto di finirla con tutto questo rigore, che provoca danni economici, e infatti da ieri di nuovo riaperto. “Diamoci tutti una regolata” ha titolato Libero, giornale milanese. E infatti due giorni prima aveva accusato il governo, col suo lassismo di provocare una “strage” lasciando i cittadini liberi di infettarsi. “Strage” è stata la parola-chiave del titolo di prima pagina.

Effettivamente anche Roberto Burioni, superscienziato, aveva avvertito che il virus cinese è assai pericoloso: “L’avevo detto io!”, aveva spiegato quando invocava misure durissime di isolamento, per contenere l’espansione del contagio. Lui, da ieri, mostra comunque una certa dose di tranquillità: non allarmiamoci troppo. Per chi si stesse allarmando comunque, dal 20 marzo prossimo, sarà disponibile, in attesa del vaccino, il libro di Burioni medesimo che ha per titolo “Virus”. Una utile rassegna, dalla peste in poi, di come si schiatta.

La Lega ieri ha fatto però un passo istituzionale forte. Grazie a Giancarlo Giorgetti, che guida l’ala prudente e responsabile del movimento, ha fatto sapere al presidente della Repubblica di essere pronta a un governo di emergenza che promuova i più alti profili e competenze e sostituisca il governicchio attuale, molto incompetente. Anche Matteo Renzi sembrerebbe d’accordo.

Non sappiamo se sulla stessa lunghezza d’onda sia il governatore della Campania Vincenzo De Luca che dopo essere andato allo stadio per godersi la partita Napoli-Barcellona, ieri ha riunito i sindaci della regione, centinaia e centinaia, comunicando che è meglio evitare assembramenti. Poi, secondo il principio dell’adeguatezza e della proporzionalità delle misure di precauzione, ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Non vogliamo pensare a cosa riusciranno a fare la Basilicata e la Sardegna, essendo le misure shock quasi esaurite.

Tutte le competenze sono state utilizzate per affrontare il problema.

Da: ilfattoquotidiano.it

 

Giorgia fa cucù (per giunta da lassù)

Il cucù di Giorgia a Matteo dovrebbe essere un cucù finalmente amichevole, anzi solidale. Lei giunge al Senato e si sistema nella tribuna ospiti mentre lui sta procedendo sulla via del martirio. Non scappa più dai giudici ma va loro incontro, si piega al processo, e dunque accetta il verdetto, e sfida il carcere in nome del popolo italiano che gli ha chiesto esattamente quel che lui ha fatto. Sfidare le leggi, anzi violarle.

Il fatto è che per la prima volta la Meloni, scalpitante pin up del centrodestra, alleata ma non troppo, si trova in alto e lui in basso. Nel senso tecnico dell’inquadratura, per via dell’architettura del Palazzo. Gli ospiti sono sistemati sopra le teste dei padroni di casa. E per la prima volta è lei a selfizzarsi, spiegando che lo fa per manifestare la solidarietà a lui, mentre lui, che con i telefonini è un maestro, ed è campione della comunicazione digitale, legge sui fogli di carta pur di non dimenticare nulla, ma dunque già arretra la sua arringa difensiva in un clima da Novecento.

La presenza di Meloni quindi invece di aiutare, disturba un pochetto. Il protagonista è lui, non lei. La presenza incide poi sul pathos (“Forza papà, mi hanno scritto i mei figli”, sta dicendo lui quasi commosso mentre lei manovra il cellulare), e un po’ disorienta e distrae purtroppo. Tutti guardano lei. Tutti tranne chi dovrebbe, cioè lui, impegnato a fare al meglio ciò che sa fare meglio: il comizio.

Giorgia che dichiara solidarietà a Matteo proprio quando sembra averne le tasche piene e lo accusa di essere aggressivo, è insieme una bugia e una verità. Fratelli d’Italia avanza nei sondaggi proprio quando la Lega sembra declinare, confermando che nel centrodestra i voti si spostano come se avessero le gambe di un Mennea: da qui vanno lì, e poi da lì vanno qui. Perciò il cucù dev’essere affettuoso a parole, e infatti Giorgia è zuccherosa (“Ha fatto ciò per cui gli italiani lo hanno votato”) ma anche fastidioso, vicino ma lontano, amichevole ma anche ostile. La questione è che Giorgia fa cucù e per giunta da lassù.

Da: ilfattoquotidiano.it