Non so perché Vittorio Feltri abbia scelto – oramai purtroppo da tempo – un degrado linguistico così acuto da apparire preoccupante. Forse è una forma di sadismo verbale, forse qualcosa di più grave. Ad ogni modo, sarebbero fatti suoi se altri non cercassero, piuttosto scelleratamente, di portarlo oltre i confini della misura. Ieri sera Mario Giordano, nella sua trasmissione su Retequattro, ha scelto che fosse proprio lui a commentare il confronto nord-sud e Feltri lo ha accontentato. La rivalsa dei meridionali contro il nord, oggi in difficoltà per via del Covid, nasce da “un senso di invidia e di inferiorità”. Poi ha aggiunto: “I meridionali sono inferiori”. Più grave di questa affermazione di per sé incommentabile, mi pare la chiosa di Giordano: “No direttore, adesso me li fai arrabbiare davvero… Cambiano canale, è un guaio”. Ecco il guaio: cambiano canale, lo share ne risente, la pubblicità cala. Per me comunque resta un mistero perché i talk show di Retequattro debbano somigliare a un pub a fine serata.

Ps: annoto che Feltri, al tempo dell’elezione del presidente della Repubblica, è stato persino candidato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni al Quirinale. Ma si trattava certamente di uno scherzo.