ALFABETO – FEDERICO BORGNA: “Sono cieco, ma so vedere fannulloni e appalti sospetti”

federico-borgnaOra la piazza del Foro Boario è uno spettacolo, promessa mantenuta”. I lettori del Fatto hanno letto di Federico Borgna, sindaco di Cuneo, il 2 novembre 2012. Era primo cittadino da pochi mesi. Dal 2006 invece è cieco. Fare il sindaco e non vedere. Fare un appalto e non controllare. Mi rispose: “Io sento la città sotto i miei piedi, le pietre le accarezzo con le mani, ogni spigolo, anfratto, angolo della mia terra sono dentro di me. Non c’è giorno che passa senza che controlli, non c’è carta che mi sfugga”.

Allora complimenti, promessa mantenuta.

Non solo la piazza, deve vedere anche via Cavour com’è stata rifatta bene. Prima era uno stradone che incolonnava auto, ora è una meravigliosa via pedonale. Bici, bambini. I palazzi che le fanno da cornice sono stati ristrutturati.

Lei ha un bastone per compagno.

Un bastone e poi la gente. La interrogo: che te ne sembra? Mi faccio dire tutto, i dettagli sono per me fondamentali. E mi dicono tutto, se non sono io a chiedere mi fermano loro. E mi spiegano. La disabilità in politica è un toccasana: devi dare il meglio ma hai il meglio dai tuoi elettori.Continue reading

Sindaco di Cuneo: “Cieco ma nulla a mia insaputa”

“Non c’è nulla di strano”, dice Federico Borgna. Invece sì, è strano non vedere la città che amministri. “La sento sotto le suole delle scarpe, la tocco con i gomiti, mi entra in pancia. La vedo, la riclassifico nella mia mente, il cervello nostro seleziona e ritrasmette, è abituato a fare un lavoro differenziato e supplementare per noi. Mi faccio una mia idea delle cose, del mondo, delle persone che mi stanno vicine. Di chi mi vuole fregare e chi no. Guardo anche le partite di calcio, sono abbonato a Mediaset Premium. Ascolto la voce del telecronista e immagino l’azione, che scorre esattamente come la guardi tu. Mi aiuto con la fantasia”.
LA FANTASIA è giunta al potere di Cuneo nel maggio scorso e con un buon margine di consensi. Al sindaco Borgna piace la politica da quando, ai salesiani, frequentava il liceo. Poi gli studi in legge, infine il lavoro di consulente finanziario. Iscritto al Partito democratico (tessera non rinnovata dal 2009) ha avuto l’opportunità e si è lanciato. Gli hanno offerto di fare il primo cittadino e non ha avuto paura: “Stava bene agli altri, figurarsi a me! Non ho mai avvertito la disabilità come emarginazione, anche grazie al fatto che la cecità mi ha vinto negli anni. Quando sono nato ho aperto gli occhi e visto il mondo. Fino a undici anni, anche se con difficoltà, guardavo come tutti. Quindi la mia memoria è riuscita a immagazzinare una quantità sufficiente di immagini e oggi me le ritrasmetto come fossero delle clip lasciate nel computer, come quei grandi film che si tengono a casa e si rivedono sempre”. Cuneo è una gran bella città. Ai suoi estremi si alza verso le Alpi, al centro invece scende verso la pianura, guarda le vallate che la conducono verso la Francia. Piena di portici, dedita al commercio e all’agricoltura, è serena, racchiusa, riflessiva. Colta oltre ogni sospetto: “L’immagine nostra è un po’ grossier. Sarà che qui è nato Briatore…”. Anche la Santanchè. “No, lei è della provincia. Di Cuneo è DuccioGalimberti, e già è un altro stile”. Cuneo è stata fortunata o scellerata a scegliere un sindaco cieco?Continue reading