Sembra che in Emilia Romagna anche l’alfabeto fosse a pagamento. Vocali e consonanti commissionate e fatturate. Asl, consiglio regionale, partiti: tutti a sostenere con buone parcelle l’informazione libera. Talk show, notizie d’apertura, inchieste televisive. I giornalisti, molto liberi di loro, avevano (hanno?) solo il compito di assemblare notizie e comunicati stampa che gli organi di governo e di opposizione (grillini compresi) confezionavano (confezionano?).
Le notizie si comprano e si vendono, purtroppo. Questa merce contraffatta fa però ammalare la democrazia, e la riduce a una convenzione, a un puro esercizio di stile.
Perciò non è del tutto inutile andare in edicola e acquistare, se ce lo si può ancora permettere, un giornale che non abbia un padrone, che non emetta fatture e che – possibilmente – non faccia sconti a nessuno.