Quarant’anni dopo

gin067SERENELLA MATTERA

L’allarme del papa: sul divieto di contraccezione molti fedeli ”trovano difficolta”’ a comprendere gli insegnamenti della Chiesa. L’allarme dei ginecologi: nell’uso dei contraccettivi, l’Italia è agli ultimi posti nel mondo occidentale.
A quarant’anni dall’enciclica “Humanae vitae” di Paolo VI, Benedetto XVI interviene a ricordare la necessità di praticare, al’interno del matrimonio, un amore che sia “sempre aperto alla vita”. Per “diradare” le nascite, si ricorra ai soli “metodi naturali”, ”i metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilita”’. E cioè? L’astensione, nei giorni fecondi del ciclo femminile.
A quarant’anni dalla rivoluzione sessuale, dal radicamento di una nuova consapevolezza e dall’abbattimento di molti tabù, il 53% degli italiani non vuole usare metodi contraccettivi, il 38% non li usa perché non li conosce, il 9% li usa male. La Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), fa inoltre sapere: il 20% della ragazze tra i 18 e i 25 anni si affida alla sorte o al coito interrotto per evitare le gravidanze. Solo il 20% delle donne prende la pillola. Il preservativo è poco usato.
Una risposta dal Nord Europa. Il Nobel 2008 per la medicina va ai francesi Luc Montagnier e Françoise Barrè-Sinoussi e al tedesco Harold zur Hausen. Va agli studiosi che hanno individuato i virus responsabili di due epidemie: l’Hiv, che causa l’Aids, e il Papilloma Virus, che causa uno dei più diffusi tumori delle donne, il cancro della cervice uterina. Entrambe malattie a trasmissione sessuale.
Chi vuole intendere, intenda. Bisogna ancora dirlo?