Se Gino Strada accettasse di realizzare un ospedale di Emergency a Praia a Mare, come implora una petizione popolare di cittadini calabresi lasciati senza difesa della propria vita, compirebbe un atto platealmente e letteralmente rivoluzionario. Riuscirebbe a dimostrare, e questa volta senza alcuna possibilità di equivoco, il grado di delinquenza di un intero sistema che macina soldi per sfornare corpi inanimati e persi nei corridoi delle case della salute. Quell’ospedale da campo sarebbe la migliore forma di resistenza civile, la testimonianza permanente della nullità dello Stato, ridotto a brandelli da bande criminali che lo uccidono ogni giorno dal suo interno. Chiamerebbe tutti noi a spalancare gli occhi davanti alla più crudele delle verità. Se la sanità sfascia i corpi invece che aggiustarli, è anche perché, prima ancora della politica, chi è chiamato a sorvegliare la nostra vita e rianimarla quando è in pericolo, sostenerla quando siamo più deboli e più soli, ritiene che questa sia oramai una sua mera facoltà, atto individuale possibile, sperabile, ma non certo, dovuto, obbligato. Continue reading