D come Droga (in Parlamento)

drogaFLAVIA PICCINNI

La droga gira. Gira fra i ragazzi davanti ai licei (e alle scuole medie), in discoteche e biblioteche, in uffici privati e in pubblici. Perfino in Parlamento.
L’anno scorso lo avevano affermato Le Iene, il noto programma televisivo di ItaliaUno, dopo aver analizzato il sudore di numerosi parlamentari. Quest’anno la parola è quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi che precisa subito “Ma non è vero come si è detto che metà dei parlamentari ne fa uso”.
Nessuna novità quindi, anche se le dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi non possono passare inosservate, soprattutto perché espresse nel corso della presentazione della Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze, durante il quale Giovanardi ha specificato come la legge sulla droga Fini-Giovanardi abbia “ha retto” e in particolare di quanto l’introduzione della soglia quantitativa abbia “dispiegato pienamente i suoi effetti positivi”.
Fatto sta che i dati sul consumo della droga in Italia parlino chiaro e che la scuola si confermi come uno dei luoghi in cui i ragazzi italiani trovano la droga più facilmente. Il 31,3% degli italiani (tra i 15 e i 64 anni) e il 51% degli studenti (tra i 15 e i 19 anni) trova poi le sostanze illegali in modo ‘facile’ o ‘piuttosto facile’. A scuola il 12% ci trova facilmente eroina, il 26,4% la cannabis, il 5,7% gli stimolanti e il 4% gli allucinogeni. In discoteca il 15% degli studenti dice di poter comprare eroina, il 25% cocaina, oltre il 30% cannabis. Nonostante questo, gli italiani sono abbastanza consapevoli dei rischi per la salute connessi al consumo di droghe e hanno una forte opinione negativa sul loro uso, anche se esso si limita agli spinelli. La maggior parte degli intervistati dagli autori della ricerca, infatti, disapprova l’uso di qualunque sostanza illegale (84,6%) e percepisce il rischio derivante dal farne uso (89,8%). Per la cannabis, il 70% esprime preoccupazione e l’80% ne biasima il consumo: si e’ quindi invertita la tendenza che aveva portato, negli ultimi anni, a una diminuzione della percentuale di chi disapprova gli spinelli. E poco importa (o quasi) se in Italia nel 2007 sono aumentati i soggetti segnalati alle Prefetture per possesso di sostanze stupefacenti (32.413), soprattuto per possesso di cannabis (73%). Aumentano infatti anche le operazioni antidroga sul territorio nazionale (21.898 contro circa 20.700 del 2006: quasi 60 al giorno). Crescono anche nell’anno scorso il numero di denunce e di ingressi nelle strutture penitenziarie per crimini commessi in violazione delle norme sugli stupefacenti sono state rispettivamente 35.238 (nel 2006 erano circa 33 mila) e 26.985: stabile il numero di ingressi in carcere di persone che hanno consumato sostanze psicoattive illegali, pari a circa il 27% del totale degli ingressi. Diminuiscono invece il numero di condanne per reati del genere, passate da 16.696 nel 2006 a 12.125 nel 2007. Infine continua a scendere, come succede dal 2002, il costo delle droghe: in cinque anni la media dei prezzi massimi e minimi è passata da circa 96 euro a 82 per la cocaina, da 64 a 51 per l’eroina nera e da circa 84 euro a 73 per quella bianca.
E se gira anche in Parlamento…

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