Prostituirsi per amore

prostituirsiperamoreFLAVIA PICCINNI

È possibile prostituirsi per il cuore? Da una storia che viene da Manfredonia, poco distante da Foggia, sembrerebbe di sì. Ovviamente questa è una provocazione. Una provocazione violenta che vede come protagonista una 14enne che per 150 euro a prestazione vendeva il suo corpo. Anzi, lo affittava a compagni e conoscenti del fidanzato appena maggiorenne che intascava la somma di denaro e la lasciava a bocca asciutta, tronfio di avere una donna – una bambina – pronta a tutto per soddisfarlo.
È una storia di ordinaria delinquenza, di schifosa sottomissione e di quel silenzio che ha un nome, omertà. È la fotografia di un mondo dove nessuno denuncia e la famiglia si trova davanti al misfatto compiuto e non può fare altro che denunciare. Denunciare un ragazzo di 18 anni, S.M., che faceva approfittare i suoi amici della sua ragazza per comprare vestiti e divertimento. Ancora una volta il fine è il superfluo, l’apparire e lo sballarsi.
Adesso sono passati due anni dall’inizio di questa brutta storia, che si è fermata solo l’autunno scorso. Adesso il ragazzo è in una comunità di accoglienza nel barese. Adesso la giovane in un centro in Puglia. Sono lontani, ma nessuno dei due potrà mai fare a meno di pensare all’altro. Forse per tutta la vita.

L’Italia dei senza memoria

emptyheadCi incuriosisce solo il presente, abbiamo una memoria di latta. L’Italia dei senza memoria è il terreno ideale per coloro che non hanno altro interesse e altra ambizione che seguire l’oggi, l’obiettivo immediato dei loro minimi sforzi.
Guardavo in tv un dibattito dedicato alla crisi Alitalia. C’era Colaninno, il presidente della Cai che ha acquistato la compagnia aerea e, a corona, i politici di centrodestra e centrosinistra.
Tutti compiti e assorti illustravano il trionfo finale e gli sforzi compiuti per raggiungere una simile mirabolante intesa.
Nessuno, né il giornalista (figurarsi i politici) né gli altri ospiti che avessero posto una domanda semplice se solo per un attimo avessero fatto uso della memoria.
La memoria semplifica la verità e aiuta a capire. La memoria avrebbe dovuto indurre ciascuno di loro a porre la seguente domanda: perché Alitalia è stata venduta a chi offriva di meno?
Se io vendo, punto alla migliore offerta non alla peggiore, giusto?
Ma il tempo passa in fretta, e l’offerta di Air France, osteggiata da Berlusconi, dai sindacati e da un nutrito gruppo di forze politiche, è sepolta nel cassetto, dimenticata, out.
Sei mesi sono trascorsi ma la memoria è già azzerata.
Viva l’Italia.