Leggo i giornali di Messina, leggo le mail, i commenti di chi non si capacita per l’offesa subìta da me e chi invece tenta di avanzare qualche dubbio, mettere le colpe in fila, e curare il senso logico delle nostre azioni, conservare la memoria delle responsabilità anziché i luoghi comuni.
Noto anche un assembramento delle Autorità verso i vari uffici legali istituzionali, la chiamata alle armi, la difesa dell’onore. Tutto questo affanno per me?
Messina, i cittadini di Messina, hanno ricevuto le mie scuse, doverose e utili, perché hanno percepito una insopportabile offesa alla loro dignità il giudizio da me pronunciato che era evidentemente diretto a chi quella dignità di cittadini e uomini liberi aveva calpestato per decenni.
Un paradosso questo rovesciamento di ruoli, il sintomo che la televisione ha imposto definitivamente alla società il suo format: esiste solo quel che viene ripreso dalla telecamera. Esiste l’offesa alla città perché io, davanti alla telecamera, ho pronunciato, sbagliando, la parola “cloaca”.
Non esiste, giacché la telecamera non l’ha inquadrato, lo spreco di soldi, di intelligenze del futuro e dell’anima di Messina.
Non esiste la cooptazione, non esiste la collusione, non esiste l’inquinamento del malaffare. Anzi, non esistono gli affari a Messina.
Sono convinto che ogni vicenda, anche poco gradevole come questa per me, possa fruttare considerazioni utili a una consapevolezza matura. E’ il motivo per cui ho accettato l’invito che alcuni amici mi hanno rivolto di essere presto a Messina per un dibattito libero e aperto a tutti.
E’ giusto che sia lì, ed è opportuno che parli ancora e spieghi ancora. Ma, sinceramente, sarebbe da ridere se ci fossi soltanto io.
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Solo oggi leggo i suoi commenti su Messina e Reggio Calabria. Sono fuori tempo massimo per dire la mia? Vivo a Catania, ma sono nata a Messina da dove me ne sono andata nel 1964. Mi dispiace dovere ammettere che le sue parole sono la fotografia della città di oggi e quando ci vado penso cose ben peggiori delle sue definizioni. Capisco che gli abitanti si siano risentiti, dispiace a tutti dover riconoscere il degrado della propria città, ma questo risultato è responsabilità di chi ha amministrato e un “pochino” anche nostra.
Prima che i messinesi insorgano contro di me confesserò che anche Catania – grazie a Scapagnini e compagnia – è nelle stesse condizioni. Le auguro di cuore che gli amministratori delle due città riflettano e desistano dai loro propositi e lei continui a denunciare!
Ho cercato di seguire tutti gli interventi e non son riuscito a capire se Messina è una bella città da viverci felici oppure ha qualche problema di cui non andare fieri. I risentiti mi pare l’abbiano presa per un’offesa personale ad ognuno di loro singolarmente. E che si lascino strumentalizzare dai veri responsabili dell’infognamento, da coloro che dovrebbero per loro ruolo rispondere del degrado, non mi pare sia un buon segnale.
Un pensiero al professor Adolfo Parmaliana.
ma alberto, ma solidarietà di che.. ma va a cag…re!
mi dispiace non essere stato presente alla presentazione del suo libro , vorrei farle sentire la mia solidarietà da messinese , le scuse che lei ha fatto le fanno onore .
Il problema è che alla fine si parla sempre di altro e i problemi sono altri ( il giornalista che dice cose forti , il vignettista che le disegna cose forti , etc), mentre i probelmi di sempre son oben lungi dall’essere affrontati e risolti
naturalmente lei, in cerca soltanto di consensi, non pubblicherà il mio commento. Quello che lei e molta stampa compie nei confronti del meridione è semplicemente vergognoso. Tutto ciò che di negativo succede al sud viene amplificato, come se corruzione, mafia, malaffare esistessero soltanto lì, quando piuttosto i fatti dimostrano diversamente, come lei sa benissimo. Perchè insieme al ponte dello Stretto non ha citato anche le grandi opere previste per il nord con un impiego di risorse pubbliche enormi? E’ squallido dover registrare il fatto che un cronista che dovrebbe rappresentare la realtà nella sua oggettività più profonda sia così superficiale e ignorante. La pubblicità, comunque, se l’è fatta, e come!, speculando sull’ indignazione di quegli abitanti dell’ area dello stretto stanchi di vessazioni e soprusi che hanno le idee un pò confuse. Se veramente ritiene di aver sbagliato dovrebbe recitare un mea culpa davanti alla stessa telecamere non pensare di prendere in giro cittadini italiani con una visita di piacere concludendo la vicenda miserevole a tarallucci e vino come nelle migliori tradizioni ipocrite e mistificatorie.Si rilegga le parole di don Sturzo, che considero “Il mio manifesto” come postato nel mio blog. mimmasuraci.wordpress.com Reggio Calabria
Caro Caporale, da Messinese apprezzo la Sua presenza qui nella mia città: è un atto di rispetto nei confronti della popolazione che non tutti avrebbero fatto!…speriamo la classe dirigente locale sia presente all’incontro! la ringrazio per aver accettato l’invito! a presto
Hai ragione, Gigliola. Capisco il tuo senso di frustrazione. Hai bisogno di sfogarti. Non si possono saltare le tappe quando si hanno problemi reali come la mancanza di lavoro e nessuna speranza di trovarlo in maniera regolare. C’è qualcuno che ha qualche suggerimento?
Noi non siamo stati fatti per il Terzo Mondo. Eppure ci fanno rimanere a quel punto. Devo trovare lavoro a Messina e mi presento a una ditta di pulizie che aveva messo un annuncio. Mi fanno un colloquio (giusto), vogliono il mio curriculum (giusto), si vede che sono interessati (bene, forse ce la facciamo), mi dicono di aspettare una risposta (bene). Non si fanno più risentire. Mai più!!!!!!!! E allora perché dicevate di avere bisogno di qualcuno per le pulizie???? Cose da pazzi! Ma che ci vuole la raccomandazione pure quando dicono che gli manca il personale e devono trovare qualcuno con urgenza? O devo aspettare ancora?
Al di là delle parole sbagliate e dal tono come sono state dette, Lei ha il merito, e lo spero! di aver scosso gli animi dei messinesi in quanto l’unica volta, che si sono mossi, è stato tempo fa, quando hanno bloccato lo stretto per quattro ore a tutela della squadra cittadina, invece non hanno fatto nulla per impedire il trasferimento del Distretto Militare da Messina a Catania, il trasferimento del Presidio della Marina Militare (Marisicilia) da Messina ad Augusta (avallato dell’allora ministro messinese della Difesa Martino), per risolvere la situazione ad alto rischio ambientale riguardante le esalazioni ammorbanti dell’ex SMEB, per scongiurare il trasferimento dell’Ospedale Militare e la paventata chiusura della Banca D’Italia ecc…ecc..
Qui, regna la pressapochezza, il clientelismo, l’indifferenza, l’apatia, la rassegnazione e il fatalismo e la non cultura, supportata da un’informazione dei media locale, a parte sporadici casi, di “regime”.
Per dirla con le parole dell’ex Presidente della Commissione Antimafia Centaro “un tessuto sociale poco reattivo”.
Sperpero di denaro pubblico, scambio di poltrone ai posti di potere, personaggi di basso livello culturale hanno contribuito al degrado economico, turistico, ambientale e culturale di questa città.
All’Ateneo del Verminaio dove la carriera è alla portata di tutti, Ateneo che può vantare tre Rettori sugli ultimi quattro a fare i conti con la Giustizia dove sono avvenuti episodi tipici della criminalità dei colletti bianchi premiata ditta dei ricatti e delle estorsioni, dove sono invischiati un po’ tutti, insospettabili baroni, impresari, fornitori, sicari, infermieri, chiarissimi professori, piccoli e grandi pescecani. E che dire dei sindaci di questa città? Meglio tacere!
Messina è la città più commissariata d’Italia, strade che per traffico e manto stradale assomigliano a quelle delle città del terzo mondo, svincoli che sono in costruzione da 20 anni, dove altrove con lo stesso periodo si sarebbe costruita un’autostrada, mezzi di trasporto pubblici che dovrebbero funzionare regolarmente e raramente dovrebbero saltare le corse, giardini, strade, scalinate, aiuole, infestate d’erbacce, pieni di rifiuti di ogni genere; “Rada S .Francesco”, l’approdo dei traghetti privati che da oltre 40anni con la connivenza dei politici, ha creato disagi, morti, inquinamento e usura delle strade, le baracche che sono sopravvissute al re al fascismo, a due guerre mondiali e pure a 61 governi della Repubblica. Monumenti (con) viventi ad un secolo d’Italia., (ultimamente siamo stati alla ribalta con articoli e video sulle pagine web del Corriere della Sera e in altre testate di quotidiani nazionali, e servizi su RAI 1 e Canale 5), a tal proposito, l’assessore al risanamento del Comune di Messina, Rao ha scritto a Giovanni Floris invitantolo “a voler dare nella prossima trasmissione di “Ballarò”, precisazione che quelle che esistono (baracche) sono sorte per emergenze abitative personali intorno agli anni 70-80 e, certamente non con il consenso del Comune”, mi viene da dire: Chi avrebbe dovuto vigilare affinché non venissero costruite, le Istituzioni: quali Forze dell’Ordine e Vigili Urbani!
Quando si fa qualcosa di nuovo e utile per la cittadinanza, è come una conquista, come se facessimo parte dei Paesi del terzo Mondo?!
sono una messinese ,ritengo ke messsina sia una cità bellissima per sua natura i paesaggi e la natura ke la circondano sono unici ma tuttavia sono d’accordo con lei e nn vedo perkè qualquno si indigna per quello ke ha detto, forse sarebbe il caso ke ki amministra questa città si guardasse un po’ intorno per vedere lo scempio ke c’è in giro per tutta la città . Nessuno si interessa veramente per migliorere la vivibilità dei cittadini
elencare le cose ke nn vanno sarebbe troppo lungo , tram, ferrovie . spazzatura , abusuvismo galoppante si costruisce dappertutto sulle strade, sui marciapiedi e nessuno dice niente neanke le autorità a questo preposte è uno scempio e me ne dispiace tanto . vorrei ankio una città più a misura d’uomo , ma prima di tutto bisognerebbe ke i messinesi amassero la loro città e gli amministratori facciano il loro dovere
Non sono messinese, non conosco quella realtà, ma Messina non è diversa da Napoli o da Foggia o da Reggio Calabria o da qualsiasi altro contesto sociale ed ambientale, del nostro Mezzogiorno, degradato.
Antonello, in un quadro di desolazione e sfiducia la reazione di protesta dei messinesi (non tutti) è comprensibile: è un sussulto d’illusorio orgoglio di una comunità al limite della rassegnazione.
Per la classe dirigente che governa la città la strumentalizzazione della vicenda è un modo per sviare l’attenzione dai problemi reali e mettere, per qualche giorno, il silenziatore al diffuso malessere. Ma è anche il (vano) tentativo di recuperare credibilità ed autorevolezza attraverso la difesa, nelle aule di un tribunale (sic!), della dignità e dell’onore di una città che si è sentita ferita, offesa da un giudizio che aveva – ed era chiaro – ben altri destinatari.
Offensivo per Messina, invece, è che a farsi portavoce e interprete di un sentimento di indignazione – una reazione solo emotiva – siano gli stessi soggetti che, da decenni, la umiliano, la calpestano.
Chissà che il sasso da te lanciato nello stagno di una comunità che sembra votata alla rassegnazione smuova e stimoli la parte sana della città, energie preziose, intelligenze sopite o sfiduciate. E Messina abbia un vero e consapevole scatto di orgoglio
Ho letto che ti recherai a Messina per un confronto pubblico con la città. E’ un gesto di rispetto e di grande considerazione.
Sono un messinese e sono felice che in Italia ci siano ancora giornalisti come lei.In alcuni momenti ritengo che definire Messina e Reggio Calaria due coacle o dire che il ponte collegherà due cosche e non due coste siano degli eufemismi perchè la situazione è ancora peggio. La mia è una città fatta di gente che si gira dall’altra parte e che si preoccupa di una “frase di troppo” invece di pensare alle baracche o al voto di scambio.A mio avviso oltretutto le baracche ci sono ancora perchè è ancora presente la cultura assistenzialista che porta tanta gente a non avere un minimo di dignità.
perchè non indirizzate il vostro segno verso la classe politica che amministrato senza responsabilità?
Rivedendo il video di Exit, ove Lei ha partecipato, ho ascoltato con estrema attenzione le parole che ha detto sulle città dello stretto. E’ e v i d e n t i s s i m o che il suo “garbato” appellativo rivolto a messina è del tutto gratuito, ingisutificato e fuori luogo. Condividendo il suo pensiero circa l’inutilità del ponte e le incapacità ed altro della classe politica locale, mi chiedo come si sia mai potuto permettere di definire “cloche” due grosse comunità composte da centinaia di migliaia di persone per bene ed oneste, almeno quanto Lei. Leggendo qua e là sue giustificazioni (mi scusi ma un pò patetiche perchè traspare appieno il suo tentativo di arrampicarsi agli specchi) sulla gaffe che ha commesso, le chiedo dinuovo: cosa c’entrano gli aministratori incapaci o anche corrotti con l’uso di quel termine? non riesco proprio a coglere il legame. Io penso e glielo dico spassionatamente cosi evita ancora di replicare con le stesse note, (ma è quello che si capta vedendo la sua intervista) che quella sera d’innanzi alla D’amico, o per emozione o per la volontà di catalizzare maggior interesse su di se, si sia lasciato un pò andare o come dire: un pò prendere la mano e dalla sua bocca, questa volta si, è venuta fuori una vera cloaca. Per il suo bene: conti fino a dieci la prossima volta che intende usare tali termini o fare certi paragoni. eviterà, almenon in quei casi, le giuste querele che le stanno per arrivare.
Torno da poco da Madrid (Spagna – Europa).
Bè…mi sono rifatta gli occhi ed anche il cuore :
1. pulita (gli spazzini o meglio gli operatori ecologici nel vero senso della parola) giravano per le strade anche non centrali fino a mezzanotte!
2. piena di verde e fiori (tulipani, viole del pensiero, ciclamini ecc. a distesa)
3. piena di rotonde (quelle serie, voglio dire fatte con criterio e laddove gli spazi lo consentono ed i luoghi lo richiedono)
4. piena di fontane perfettamente funzionanti ad ogni rotonda di cui sopra (con relative opere d’arte monumentali)
5. con musei di ogni tipo (a parte il famoso Prado, ne ho visitati altri tre o quattro e solo per mancanza di tempo !)
6. con semafori oltre che intelligenti anche studiati per i non vedenti(al verde partiva una specie di cinguettio che serviva ad indicarlo appunto anche ai non vedenti)
7. piena di parchi enormi in ogni quartiere e tutti curatissimi
8. con le chiese perfettamente restaurate e manotenute
9. con strade ampie e tutte perfettamente asfaltate(!!!)
Insomma l’elenco è infinito…
Ecco che cosa mi piacerebbe vedere in quella meravigliosa ma sfortunata città di Messina,la citta’ dove sono nata, dove vivo e dove ho fatto nascere i miei figli!
Forse non esiste al mondo un posto + bello dal punto di vista naturalistico della NOSTRA città e del suo Stretto…se solo fossimo meno disattenti NOI cittadini e meno inconcludenti i rappresentanti delle istituzioni…
Non avremmo proprio niente da invidiare a nessuna altra città europea o forse del mondo !
Messina eri una perla…sei stata data ai porci!
fa di me un messinese felice.
Dopo il disguido, alleati più che mai.
Mi comunichi la data del suo ritorno a Messina. Nel frattempo organizzeremo qualcosa di serio.