Vendola avvisa gli alleati. Non c’è futuro per i partiti io punto sulle virtù civiche

nichivendola

“I morti seppelliscono i morti. Concentriamoci sui vivi”.
Nichi Vendola dà già per stecchito Bersani.
“Io penso invece che siano finiti i partiti. Consumati, inadeguati, fuori dalle virtù civiche. Non voglio più essere scambiato per uno degli esorcisti che tentano di far vivere chi è defunto”.
Bersani invece.
“Non commento i destini personali. Penso a quel che dovrà succedere”.
Succederà che porterà le sue poesie a Roma.
“Anche la poesia, sì. La poesia è nei fatti è stato il mio slogan elettorale. Porterò l’esperienza delle fabbriche, questi luoghi di cooperazione”.
Sembra che la Puglia sia piena di operai. Invece lei fabbrica parole.
“Sono luoghi in cui le esperienze si coagulano, la gente si ritrova insieme e resta insieme. Sono posti in cui si coopera per una idea di governo. Cooperazione: l’uno a fianco all’altro. Invece mi dica lei cosa sono i partiti”
Dica lei.
“Aree delimitate da una specie di filo spinato in cui la competizione è sfacciata, ossi di seppia, luoghi pieni di detriti, posti senza anima. I partiti sono fuori dal popolo, oltre la gente. A volte contro di essa. Una catena, una rete oligarchica e distante”.
Nelle sue fabbriche invece c’è piena occupazione
“Ha visto quanta gente? Centoquaranta sono le fabbriche. E fabbricano speranze, sono connesse alle piazze, alle vite degli ultimi. Altrimenti io come avrei fatto, come avrei potuto vincere?”
In effetti D’Alema aveva garantito che avrebbe perso.
“Quando le differenze sono politiche è inutile commentare con parole senza riguardo”.
La sua è sempre una costruzione innocentista, anche se parecchio sanguinante della realtà. Però se annusa le liste che l’hanno sostenuta troverà qualche brigante.
“E’ il frutto di questo sistema, siamo figli di questi partiti. La ragione per cui le ho detto che la loro vita naturale si deve considerare conclusa”.
Per esempio: l’ex vicesegretario del Pd pugliese, inquisito, annuncia il ritiro dalla politica. Però giacchè è già candidato aspetta di vedere i risultati. Eletto. Finita la festa, gabbato il santo.
“Aveva detto che lasciava ed è assai opportuno che tenga fede all’impegno”.
La moralità.
“La moralità dobbiamo ritrovare, sì. La vita sobria, anche umile. Io non ho partecipato a una sola festa, e sa che Bari è piuttosto generosa nell’offerta, perché mi sembrava utile non apparire. Io devo difendere la mia persona dal rischio di divenire solo un personaggio e mi produco in periodi di astinenza: dalla tv e dal potere. Voglio riuscire a non farmi mangiare dal potere”.
A lei si rivolgono con una devozione di stampo berlusconiano.
“Quale Berlusconi! Qui in Puglia c’è stata semina. Ed ora c’è raccolto. Nell’innovazione abbiamo investito un miliardo e 700 milioni di euro. Il budget della giunta precedente era di 80 milioni di euro. Innovazione. Cioè ricerca, nuove competenze, apertura di carriere per chi inizia il lavoro. Cultura. Abbiamo la più possente e tecnologica macchina di Protezione civile, un sistema unico di telecontrollo del territorio. E quando ripartirà l’economia vedrà la Puglia come correrà. Altrove forse il raccolto non c’è stato perché nessuno ha pensato di seminare”.
Berlusconi ha seminato?
“Lui è riuscito nel miracolo di separare il concetto della libertà dal lavoro. Il lavoro è scomparso. La sinistra nemmeno se ne è accorta. Lui ha cancellato l’articolo 18 e l’opposizione quasi non s’è destata dal torpore. Questo è il centrosinistra delle allusioni, perciò diviene il centrosinistra delle illusioni. Ed ecco qui il risultato”.
Il partito che non c’è più.
“Partito: participio passato. Cioè e anche: fuggito, sparito. Scomparso”.
Il partito democratico.
“Il fuggito democratico”.
Poesia pura.
“Berlusconi lascia solo solitudini. E noi che stiamo dall’altra parte non abbiamo strumenti, non capiamo, non agiamo. Competiamo. Sappiamo unicamente competere tra noi”.
Sapete solo scannarvi.
“E’ il frutto della formula sbagliata. Non sono gli uomini. La leadership è una funzione non una finalità. Non ho la forza di connettere quello con l’altro, l’operaio e il borghese, il giovane e l’anziano, il diversamente abile, colui che è fragile. E provo a vincere da solo, corro per dominare”.
Dunque, se ho capito bene: bisogna buttare giù il partito democratico e tutto l’edificato urbano delle periferie di sinistra e costruire la nuova fabbrica del consenso.
“Rischio di ficcarmi nel buco nero del nuovismo, una moda nefasta. Ma osservo la realtà: ossi di seppia sono divenuti i partiti. Io porto le fabbriche, un segno nella costellazione. Contribuisco così. A fine aprile avremo gli stati generali delle fabbriche. Tutta Italia”
Tutta l’Italia di centrosinistra in Puglia, per uno stage formativo.
“Da quel punto di vista sì. Siamo imbattibili a utilizzare al meglio gli strumenti e le parole: connettere, coinvolgere, gratificare. Vede la meraviglia del volontariato, vede la forza oscura dell’anima, il piacere di costruire qualcosa di nuovo. Quanti soldi sarebbero serviti? E con quei soldi cosa mai avremmo ottenuto?”.

 

Da: LA REPUBBLICA 31 marzo 2010 — pagina 12 — sezione: POLITICA INTERNA

 

 

 

 

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5 Comments

  1. NIKY,6 grande ritorniamo a cantare BELLA CIAO….senza nessuna retorica vai avanti cosi ti VOGLIAMO segretario della sinistra a livello nazionale,speriamo di cambiare il nome al partito per l’ultima volta ritorniamo ad essere uniti come i vecchi tempi,ci sono tutti i presupposti per vederti tra qualche anno presidente del CONSIGLIO con affetto ti auguro buon lavoro………… non ci deludere,……..La nostra regione è una delle piu’ belle d’ITALIA e allora vai cantiamo BELLA CIAO…

  2. Sono off topic e chiedo scusa, ma scrivo per fare una domanda ad Antonello Caporale…
    Visto che si parla di Puglia… Proprio ieri il Consiglio dei Ministri ha rifiutato di concedere lo stato d’emergenza per risolvere la situazione della frana a Montaguto; si dovrà quindi procedere per via ordinaria, di fronte alla frana più grande d’Europa, si stima che sia 3 volte più imponente della frana di Sarno (non so come si possa stimare, però mi fido!). in attesa ovviamente dell’insediamento di Caldoro in Campania.
    Conseguenza di questa situazione paradossale: linea ferroviaria interrota. Qualsiasi pugliese che voglia prendere un treno per andare da Lecce o Bari a Roma deve scendere a Foggia, prendere un autobus, risalire sul treno a Benevento. 1 ora e mezzo in più di viaggio (come minimo!!!). è più di un mese che la situazione è immutata.
    Perchè i giornali nazionali non ne parlano? Si sono dimenticati di noi? In Campania non hanno disagi, ma i pugliesi sì, eccome! e proprio ora che ci sono le vacanze pasquali e si sa quanta gente si sposta per le vacanze.
    Chiedo aiuto ad un giornalista attento come lei ai problemi del Mezzogiorno.
    La ringrazio anticipatamente per una sua eventuale risposta.

  3. I partiti hanno perso di vista quello che dovrebbe, fondamentalmente, essere il loro ruolo in una società evoluta in cui la democrazia deve essere, di necessità, rappresentativa. Il ruolo dei partiti dovrebbe essere quello di fare da raccordo, da interfaccia, come usa dire oggi, tra la società, che con brutta espressione si dice “civile”, e le istituzioni. Appartengo ad una famiglia militante da sempre, ma nel circolo Pd della mia cittadina non ho trovato collocazione. Per me la politica è ascolto, la leadership va riconosciuta a chi è più capace di ascoltare e fare proprie le istanze di tutti, soprattutto degli ultimi, di quelli che non comandano dentro le Asl, non dirigono uffici pubblici importanti, anzi un lavoro non ce l’hanno. Dei disabili, di quelli che non sanno compilare un modulo per ottenere un beneficio che spetterebbe loro, quelli che sotto elezione sono solo numeri, voti da comprare con l’inganno, con una assunzione a quindici giorni, con la promessa, che si sa di non mantenere, di una futura (sic!) stabilizzazione.
    Ho capito che il Partito Democratico era il “fuggito, lo scomparso, l’andato democratico” quando ancora una volta hanno cercato di convincerci che era Boccia il candidato migliore per la presidenza della nostra regione. La logica dei numeri non mi appartiene, e penso che alla politica sia più congeniale la logica della passione, del cuore, degli ideali. Mi piace, nel poco tempo libero che mi lasciano un lavoro difficile e la cura di una figlia autistica, di cui le istituzioni si disinteressano completamente, scrivere poesie. Sarà per questo che ho sempre, contro i dettami del Pd di cui pure faccio ancora parte, votato e tifato per Nichi. Si, le virtù civiche devono essere il fondamento di un nuovo, o meglio riscoperto, modo di intendere la politica a sinistra, mentre ad oggi ci siamo appiattiti sul modello berlusconiano, senza avere un Berlusconi. Forza Nichi, la Puglia migliore è con te e sarà al tuo fianco verso altri traguardi.
    Mariella.

  4. Il Partito democratico non può continuare a snobbare i suoi potenziali alleati; lo sta facendo da due anni con l’Idv, partito che alle ultime regionali ha dimostrato di essere radicato nel territorio e non più solo “partito del voto di protesta”; lo sta facendo con Nichi Vendola, che in una Puglia storicamente di destra e diciamocela tutta, ancora un pò arcaica su certe tematiche, come l’omosessualità, è riuscito a vincere due volte le Regionali.
    Ma non solo lo snobba, cerca pure di mettergli il bastone tra le ruote, ponendogli un suo uomo e costringendolo alle primarie di coalizione. Il tutto perchè il Pd ha corteggiato da sempre l’Udc, cercando altresì di mantenere nel suo partito i post-democristiani. Scelta perdente.
    Quando parla Vendola sembra leggere una poesia, spogliata da utopie e parabole scritte in cielo cui la sinistra massimalista è ancora legata. Lui ha ammodernato la sinistra e il Pd non può più snobbarlo, se vuole davvero essere partito a vocazione maggioritaria.
    Complimenti a Vendola, che vedo come oasi nel deserto, e a te. Luca.

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