Il marketing Pomì e la coscienza sporca del passato

IL SAN MARZANO TRASLOCA NELLA PIANURA PADANA, AL SUD RESTANO LE CENERI
Persino il pomodoro è espiantato dalla sua terra, dirottato, evacuato dalla Campania verso il nord padano. Non c’è misura alla pena e alla rabbia che si nutre di questa infinita impotenza: vedere trasformata nel silenzio agnostico, in questa mortale indifferenza una terra fertile in pattumiera. È tutta la Campania a essere messa in un secchio e trattata come un liquame. I suoi tesori alimentari, prima la mozzarella poi il pomodoro, ridotti a teste d’accusa. Non c’è che dire a Pomì, l’azienda che ha scelto per i suoi clienti di estrarre il concentrato dalla pianura padana, di trasferire il San Marzano dalle parti Piacenza, di capovolgere la cartina geografica, sovvertire l’identità culturale, rendere neutro un prodotto tipico, anestetizzarlo pur di venderlo. Il marketing va incontro alla paura della clientela, al timore purtroppo non infondato che il veleno giunga a tavola, perché in Campania non esiste un governo, non esiste alcuna linea di controllo. Non è proprio così. Resistono aree di eccellenza, linee di produzione controllate, sane, di altissima qualità. Esistono filiere trasparenti, esistono imprenditori onesti, competenti. Ma sono minoranza, o tali appaiono. Quota estranea, emarginata dalla società collusa, sconfitta dal ciclo vitale dell’illegalità. È vero ciò che appare, non ciò che è. E appare tutta la Campania come un rifiuto tossico, un fusto di catrame popolato da persone indegne, votate al sotterfugio, alla furberia permanente. E tutta la sua terra, dai Faraglioni di Capri all’Agro-nocerino e domani chissà anche al Cilento, come centro di raccolta del liquame nazionale. E così assistiamo nella rassegnazione all’assassinio di un’economia florida, alla privazione della minima dignità sociale, al declassamento di ogni credibilità collettiva. Dovrebbe pagare con la galera la classe dirigente che ha permesso questo assassinio. E imputati devono sentirsi anche coloro, e sono purtroppo tanti, che hanno agevolato col voto, sostenuto, applaudito il rito banditesco della depredazione. Invece niente.

da: Il Fatto Quotidiano 5 novembre 2013

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