Picierno e Pittella, la coppia arraffavoti

votaAntonio

Matteo ci ha detto: Gianni e Pina, dovete portare il Mezzogiorno in Europa. E noi lo porteremooo!”. Gianni&Pina, è una promettente coppia arraffavoti. Lui è un uomo alfa: roditore di consensi, ideatore del partito personale, podista infaticabile. Lei produce tweet, rumoreggia in tv, polemizza in ogni occasione utile. È perfetta per chiunque. Infatti si è trovata sempre promossa, e sempre a sua insaputa. Veltroni la volle capolista due legislature fa per fregare De Mita. Pina allora sembrava demitiana, aveva scelto di laurearsi con una tesi sul principe di Nusco. E così a Veltroni sembrò che chiodo schiacciasse chiodo. Renzi l’ha scelta per completare la squadra di fanciulle che devono cambiare verso al Pd. Pesi piuma rispetto agli squali in circolazione, però sorridono, frequentano i talk show, sono volti puliti e carini e sono incensurate. La coppia si sta esibendo, nel penultimo ring della giornata, all’hotel Capital di Campagna, in provincia di Salerno. Pina introduce con un colpo di sentimento: “Anzitutto buona festa della mamma”. Gianni ha un cuore arido: “Avete tre preferenze: una la date a un vostro amico, l’altra a Pina e la terza, se permettete, la date a me”.

GIANNI&PINA, o anche P&P, Pittella&Picierno. Gianni Pittella è il migliore facitore di consensi che il Pd potesse mettere in campo. È un vizio di famiglia: lucano di Lauria, suo papà fu parlamentare, lui naturalmente lo è stato a Roma prima di andare a Bruxelles dove siede da primo vicepresidente del Parlamento europeo. “Pri mo vicepresidente, cari amici, vuol dire che ho superato uno scrutinio segreto, mi sono dovuto cercare alleati, amicizie. E si vede che sulla mia persona si sono catalizzati consensi”. Gianni è un turbodeputato, un magnifico imbonitore, un oratore meridionale di grande qualità. Con l’inglese se la cava maluccio, ma con i terroni non c’è partita. Conosce la musica delle parole, i toni da alleviare, ora gravi ora acuti, e le carezze da dare sul volto dei suoi clienti, sindaci soprattutto: “Non voglio più sagre, non spendo un euro per le sagre. Io voglio l’alta velocità!”.

Macina chilometri e comizi. Ovunque voi andiate c’è lui. “Quattro, cinque, anche sei al giorno. Dove c’è un palco ci sono io, dove c’è un problema ci sono io”. Matteo, che sarebbe Renzi, ha chiesto a Gianni di tenere agganciata Pina al suo carro. Pina è capolista e di suo non ha una grande dote. Però il nuovo corso deve fare bella figura: “Io la porto ovunque e la faccio votare ovunque”. Pittella da solo forma un partito, il partito-Pittella è fortissimo in Campania, Lucania, Puglie e Calabria. A Potenza regna suo fratello Marcello, governatore appena eletto, e non ci sono possibilità di sbagliare. O lui o lui. Pina è felicissima, si sente a casa, coccolata, aiutata. L’avreste mai detto che la Picierno… Neanche lei: “Mi ha telefonato Matteo chiedendomi di rappresentare il Sud. Il Pd è una famiglia per me e queste elezioni sono un derby tra rabbia e speranza. Noi chi siamo? La speranzaaa!”. L’entusiasmo la scuote: “Amici, sentitevi candidati insieme a noi, mettiamo non solo i voti ma il cuoreeee!”. La sala non si emoziona. Troppi carristi di lungo corso, facce affilate alla politica del territorio, una vita tra sgambetti, gelosie e abbracci velenosi. Allora lei: “Cancelleremo 315 stipendi dei senatori, taglieremo i costi della politica, daremo ottanta euro in busta paga, capite amici?”. Sussulti isolati, qualche sedia è ancora vuota, queste elezioni non si sentono troppo, mannaggia. “Al sud non più del 60 per cento degli aventi diritto andrà a votare”, avverte Pittella. All’hotel Capital non si parla di Berlusconi. “È in caduta libera e non lo nominiamo più, la gara è tra noi e Grillo. O vinciamo noi, la speranza, o vince lui, la rabbia”. Mister Speranza, cioè Pittella, è fiducioso: “E’ ora di far crescere nuovi talenti. Perciò sono felice di sostenere la candidatura di Pina”. E se trionfo sarà, lui è in attesa di un pacco regalo. “Punto a chiudere la mia esperienza a Bruxelles con l’elezione a presidente del Parlamento europeo. Credo di avere l’esperienza giusta, la forza giusta e di raccogliere il frutto del mio lavoro”.
CHE COPPIA, e che futuro. Anche se da qui al 25 maggio molte altre novità sono in arrivo. Gianni, il portatore di voti, è insaziabile. Cerca e trova alleati in ogni luogo della Terronia. E il patto che ha stretto con vari possidenti locali, alcuni dei quali anche candidati, è straordinario. Ci sono zone in cui sono previste altre triangolazioni. E seggi in cui la donna farà da segnaposto. La Picierno, poverina, non lo sa, ma Pittella conterà i suoi voti, e quelli che riceve da alleanze tattiche più localizzate e decentrate, attraverso uno scambio di genere. Il 25 maggio è possibile indicare tre preferenze a patto che esista l’alternanza: uomo-donna-uomo oppure il contrario. Accadrà, e purtroppo per Pina, che lo scambio di voti tra maggiorenti sarà calcolato e individuato grazie al nome differente della donna-segnaposto, messa in mezzo per individuare e catalogare il voto di scambio. Il candidato x si allea con il candidato y e segnala a quest’ultimo, attraverso il nome della donna z, i voti che porta. Viceversa, il candidato y dovrà garantire al candidato x la quota di consensi utilizzando come segnaposto il nome di una donna t, differente da z. Cambiare verso alla politica? Tutto si tiene, e tutto come sempre.
da: Il Fatto Quotidiano 17 maggio 2014

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