Viaggio al termine delle alette di pollo. L’Italia dei discount

NELLE PERIFERIE DI ROMA SI SCOPRE A CHE PUNTO È DAVVERO IL NOSTRO PAESE: PURE IL SUPERMARKET DELLA CRISI È IN CRISI


Tutto finì in alette di pollo. Due euro e trentanove centesimi al chilo. Il futuro vi aspetta qui, al bancone di carni Lidl, sulla via Casilina altezza Centocelle. Dopo Carrefour ma prima di Trony e di Coop, sulla destra scendendo, quasi di fronte a Eurocasa, Mondialcucine e Unieuro. È bello quasi come gli altri e colorato anche. È un supermercato vero, non più cartoni in terra ma freezer e cestelli, tanta cioccolata, carotine, lattuga, banco dei vini con un rispettabile Muller Thurgau a 2,49 euro, e vodka, brandy, limoncello (da cinque euro).
La povertà ci ha vinti e conquistati e Lidl ha il merito di averla almeno resa più confortevole, presentabile, dignitosa. E liberata da qualunque ossessione. Rita, alla cassa, gentile: “Mettiamo da parte le caramelle o lo yogurt?”. La signora con figlia adolescente ha fatto spesa e deve decidere cosa espellere dalla busta: il conto fa 13 euro e 90, senza yogurt viene dodici, senza caramelle tredici tondi. “Lo yogurt”, dice. Amore di mamma.Continue reading