Michele Emiliano: “Ho già vinto: se non mi fossi candidato, sarei finito asfaltato”

michele-emiliano“Dieci secondi dopo avevo già fatto la diagnosi accurata, super-perfetta”.

La politica vuole risposte certe e Michele Emiliano le dà.

Avevo rotto il tendine di Achille all’altra gamba nel ’98. Stesso dolore, stesso crac quindi nessuna sorpresa. L’urgenza per me era tranquillizzare i miei ospiti, non mettere a repentaglio la bellissima festa che la comunità albanese di Acquaformosa mi stava dedicando.

Temeva un esito autoafflittivo del comizio.

In questo tempo cupo la gente prende paura per ogni refolo di vento contrario. La gente è infelice e ogni episodio finisce per enfatizzare il buio anziché la luce. Quindi le mie forze si sono dirette al governo dell’ansia altrui.

Pensi che qui a Roma si diceva il contrario: “La sfiga ha incontrato e sedotto Emiliano. Primarie flop più tendine d’Achille lesionato”.

Se non facevo le primarie mi avrebbero asfaltato. Mi offrivano una bella possibilità: fare il sostenitore di qualcuno, ma a mia scelta. Un elemento del coro, un fiorellino nel prato rosso dalemiano o in quello rosé renziano. Supporter al massimo. Oppure in ombra e in silenzio.

Lei è così vanitoso che la sua vanità esonda e travolge il suo corpo.

Vanitoso no. Ho buona considerazione di me, molta stima per la verità.

Però la sua canottiera d’ospedale era assai stimabile. Finalmente qualcosa di sinistra.

Io amo la canottiera e la indosso sempre. Non sarà cool, non sarà radical chic ma questo è. Inorridisco al cospetto di tanti torsi nudi maschili, magari curati dal visagista.

Ehm, la canottiera.

Non me ne frega. Non piace a quelli che votano Andrea Orlando, il ministro di Renzi che ora è l’alternativa a Renzi. Non piace a quelli che perdono in ogni periferia e vincono al centro città. Io perdo tra i ricchi in genere.

Anche l’ospedale di Foggia dove lei si è ricoverato era perfetto. Non ho chiaro se il tendine rotto ha procurato dolore.

Mi creda: in camera operatoria mi sono rilassato. Quelle due o tre ore lì sono state un momento di tranquillità. E poi Foggia…

L’ospedale di provincia è il luogo elettivo del politico dei ceti deboli che si ammala.

Mi aggiravo in corsia e nessuno mi chiedeva perché stessi lì e non in una clinica. Io non so stare nella clinica, io voglio l’ospedale. L’ho scelto a caso, andiamo qui.

Neanche un po’ di fifa? Sa che il Rizzoli di Bologna opera i già operati del Sud Italia?

Ma che dice? Equipe eccellente. Davvero di serie A.

Il tendine rotto procura voti o li toglie?

Non lo so. Con la campagna elettorale con rito abbreviato che ha voluto Renzi restava ben poco altro da fare. Tolta questa settimana pasquale, tre o quattro incontri e poco più. Poi si vota.

Il dolore in politica paga.

Berlinguer sul palco che continua nonostante l’ictus. La politica è carne viva, la gente ti si stringe intorno.

Di Emiliano i fan dicono che è un maschio alfa.

Pensano che sia Superman. Forse prima ho potuto da solo supplire a qualche deficit organizzativo, ma in questa campagna per le primarie tutti devono dare una mano. La squadra serve.

Ha sempre vinto, questa volta perderà.

In qualche modo è galvanizzante andare contro corrente, dover guadagnare posizioni. Guardi che la politica è davvero un esercizio atletico. Ti senti più forte, corri per l’Italia, parli in mille occasioni, stringi mille mani. La politica è fatta anche col corpo.

Poi però si rompe il tendine d’Achille.

E parli da seduto, no?

Si è messo in un gran pasticcio. Non riusciva proprio a star fermo, a far giocare gli altri?

Lo vuol capire che se non mi fossi candidato mi avrebbero asfaltato? La mia candidatura è una vittoria sicura. Il fatto stesso che io sia in corsa, che abbia raccolto senza un briciolo di apparato l’8 per cento dei consensi tra gli iscritti, è già una vittoria sonante.

È ottimista malgrado l’aritmetica.

È la logica a farmi dire questo! Meglio accordarsi a Renzi? O a Orlando? O agli scissionisti?

Renzi esulta in queste ore. La vicenda Consip sembra si stia sgonfiando: “La verità viene a galla”, ha detto.

Aspettiamo ancora un pochino, capiamo bene prima. Il corso degli eventi non è definito.

Sempre Renzi è chiamato da Report nella vicenda dell’acquisto da parte d ell’industriale Pessina dell’Unità. Ci sarebbero scambi di favori all’orizzonte.

Anche qui: aspettiamo ancora un pochino, capiamo bene prima. Il corso degli eventi non è definito.

Da: Il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2017

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