Tra aula e Transatlantico la disperazione dei delusi

BOSSI: “QUELLO A B. LO FREGA SICURO”. CHIAMPARINO CAMMINA TRISTE A ZIG ZAG: FINITI I SOGNI DI GLORIA. LA GELMINI: “MANCA SOLO IL TWEET #silviostaisereno”
L’andatura fa l’umore. Umberto Bossi procede a zig zag, visibilmente scosso e intorpidito. “Quello lo frega sicuramente”. Quello è Mattarella, il fregato è Berlusconi. Sergio Chiamparino anche è un po’ fregato. Quirinabile sconfitto. Zig zag e testa china. Ritorno in Piemonte previsto per domani sera e addio sogni di gloria.
Rosy Bindi, invece, a testa alta e a passo lento perché tutti notino la novità.
Nichi Vendola, festoso, ha appena detto che Mattarella è la versione uomo della Bindi. Lei: “Molto meglio di me”. Lui: “Renzi ha messo due dita nell’occhio di Berlusconi. Sono contentissimo”. C’è un cumulo di forzisti in disarmo, corpi adagiati sul divano di destra dell’aula. Ex valchirie berlusconiane segnano la disfatta con movimenti asimmetrici.Continue reading

QUIRINAL PARTY – Casini corre anche per l’Albania

L’ATTESA non è stata vana. Pier Ferdinando Casini è ritornato ufficialmente in campo. È un ambidestro e può giocare in ogni ruolo nella partita per il Quirinale. Può essere utilizzato come negoziatore, oppure guastatore. Può finire sulla fascia, come ala attaccante, portabandiera del rinnovamento, o terzino fluidificante, in grado di tenere alto il vessillo della conservazione. Casini, data l’età e il curriculum, può fungere da perfetto candidato civetta e trovarsi esposto per un pomeriggio, che non sarebbe male, alla curiosità della nazione. Anche come cecchino è niente male. Il suo nome termina in ini e per assonanza lo conduce tra i nazareni Guerini e Verdini. La cosa terribile è che il nostro premier non ne vuole sapere. Renzi sta infatti trattando la cessione di Casini a un club amico. Vorrebbe lanciarlo – attraverso una serie di apparizioni su Agon Channel – alla presidenza dell’Albania.

da: Il Fatto Quotidiano 7 gennaio 2015

QUIRINAL PARTY- Chi non twitta non sale al sommo Colle

C’È TWITTER DI MEZZO. Una delle condizioni di accesso alla soglia quirinalizia è l’essere interprete del nuovo mondo. Abbiamo un premier twittatore ed è ora che anche il capo dello Stato – per marcare l’equilibrio dei poteri – assuma su di sé l’impegno di registrare le attività, il pensiero, le decisioni che si assumono e anche, se del caso, ribattere tempestivamente e con lo stesso mezzo alle scelte politiche di palazzo Chigi deliberate su twitter. Sembra che la richiesta di prendere in esame questa particolare abilità sia stata dei parlamentari 5 Stelle valutando come imprescindibile questa caratteristica. Grande è stato lo stupore quando la richiesta è stata accolta con interesse dal Pd. I renziani hanno colto l’occasione per prendere due piccioni con una fava: attivare un canale con l’opposizione grillina e spegnere sul nascere ogni velleità dei personaggi di gradimento della minoranza interna, tutti fuori da twitter. Però non avevano previsto che sul punto fosse Berlusconi a irrigidirsi: “Se è così, d’ora in poi trattate con Gasparri!”.
da: Il Fatto Quotidiano 4 gennaio 2015

QUIRINAL PARTY – Nazareno, la clausola di salvaguardia

CON UNA MOSSA a sorpresa Silvio Berlusconi ha ottenuto da Matteo Renzi, in cambio dell’appoggio di un suo candidato al Quirinale, una clausola di salvaguardia che obbliga il Parlamento ad andare al voto con l’Italicum non prima del 2036. Non è stato facile per Renzi accettare l’idea di farsi carico del governo per così tanto tempo, ma B. è stato irremovibile. La discussione era infatti partita su una data assai più distante (il 2050) e i suoi negoziati si sono a lungo arenati, fino a trovare l’accordo che si è detto. Connesso a questo patto un prolungamento della carica presidenziale. Berlusconi infatti teme che tra sette anni possa impadronirsi del partito il giovane Raffaele Fitto perciò ha chiesto a Renzi una prossima riforma costituzionale che porti a dieci anni la permanenza al Quirinale. Il premier ha spiegato, prima di dar via all’accordo, che l’intesa dev’essere approvata dalla direzione del Pd in ragione delle presumibili rimostranze dell’opposizione interna. L’ex Cavaliere si è offerto di spiegare direttamente alla direzione del Nazareno i termini del patto e i notevoli vantaggi per gli attuali deputati e senatori.

da: Il Fatto Quotidiano 3 gennaio 2015