il potere gioca con le parole

 

Bersani fa finta di non intendere bene D’Alema, e D’Alema si compiace di non comprendere il filo del pensiero di Bersani. I due si scambiano parole vuote e le vendono per buone come accade al mercato per le melanzane aspre, già vecchie, messe sul banco come freschissime. La politica ha il compito di utilizzare le parole per comporre un pensiero, sostenere una suggestione, elaborare un progetto di vita. A Largo del Nazareno, sede del Partito democratico, i linguaggi invece si intorcinano al collo dei protagonisti fino a strozzargli la voce. Il dramma di D’Alema, prima che umano, è stilistico. Capisce che è giunto il suo momento, che la scelta di lasciare lo scranno del Parlamento è una decisione improcrastinabile, obbligata dalla realtà delle cose, da questo mondo nuovo. Sono i fatti che lo costringono a prendere in esame l’ipotesi.Continue reading