Da Warhol alle tigri: ecco il tesoro sequestrato ai boss

beni-sequestratiLa tigre ha 19 anni e ne camperà almeno altri cinque. Mangia carne e non tiene alla linea, vanno via 8 euro al giorno (più Iva) per sfamarla. Non conosciamo lo stato di salute del serpente a sonagli, del koala, dei pappagallini verdi a cui l’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati deve provvedere. Il mondo criminale erutta beni di ogni tipo e valore, orologi Cartier e pecore, cavallini da passeggio e quadrupedi da corsa, esponenti della Savana e rappresentanti esotici, arte della scuola spagnola, dell’iperrealismo, concettuali, astratte, bolidi e carriole. È un cesto grande e ogni giorno arrivano nelle mani del prefetto Umberto Postiglione, che guida l’Agenzia, enormi stock della riserva aurea del malaffare.

La lista che Il Fatto ha in visione, e che potrete scorrere nella fotogallery composta sul nostro sito, sebbene parziale, realizza l’idea che il crimine si sta mangiando l’Italia e che la struttura dello Stato chiamata a occuparsene sta soffocando sotto il peso dei beni che è chiamata a gestire. Non tutti infatti sono cedibili. E tanti altri beni, carenti del marchio dell’autenticità, sono il dazio che paghiamo alla lotta alla illegalità. Andare a Reggio Calabria, dove ha sede l’Agenzia, significa scoprire il bestiario criminale, in senso proprio e metaforico.

Napoleon, Fiaba del Sole e la scuderia purosangue

I camorristi, soprattutto loro, vanno al galoppo: Napoleon, Eldorado, Tedgrado, Kananea, Cheoma, Fiaba del Sole, sono alcuni dei purosangue che hanno vinto tantissimo, un medagliere conquistato nei migliori recinti. La camorra a quattro zampe è veramente straordinaria per tenuta, rigore nella selezione dei geni, apprezzamento della capacità sportiva. Potrebbe formare un intero reggimento a cavallo e sfilare, nella festa della Repubblica, lungo i Fori Imperiali. Cavalli da corsa, da traino, da fatica, da passeggio. Sauri di notevole pregio fisico, altri un po’ più azzoppati, purosangue giovanissimi, giumente attempate che hanno trasportato decine e decine di fantini (di galoppini?) verso la vittoria.Continue reading