Diritti civili e incivili: se il Parlamento con una mano dà e con l’altra toglie

Davvero non si può dire che, in tema di diritti civili, questo Parlamento e il Pd non meritino approvazione e stima. Molte sono le norme divenute leggi dello Stato e che attengono alla nostra vita, alla libera scelta di ciascuno, alla dignità che deve assistere ogni nostro passo, fino alla fine dell’esistenza. Ma sappiamo che ogni diritto – all’apparenza assoluto e pieno – sa essere diseguale. La nostra condizione economica, il nostro statussociale, la capacità di conoscere, di sapere e semmai di resistere sono presupposti essenziali affinché ogni diritto sia vero.

E questo Parlamento, che con la mano sinistra ha consegnato alla società diritti sacrosanti, con la destra ha ridotto le basi perché essi siano pienamente esercitati. Il lavoro oggi fa sempre più rima con sfruttamento, la buona salute è il risultato della ricchezza familiare, la pensione pare oramai il privilegio di una generazione. Lo spreco e la corruzione restano un indiscutibile esercizio di potere, la politica un bonus per pochi intimi, le pari opportunità un effetto ottico, persino la modernità tecnologica è nelle mani di un monopolio inattaccabile, al quale nemmeno le tasse sono richieste.

Perciò i diritti, compresi quelli di civiltà, si perdono se si è più poveri e più deboli. E questo il Parlamento non lo sa. Oppure se lo sa non lo dice.

da: ilfattoquotidiano.it

Marcello Dell’Utri martire (e forse santo)

È in corso la settimana di celebrazione per l’elevazione alla santità di Marcello Dell’Utri e un ciclo di preghiere per commemorarne il martirio. Come è noto il teologo Gianfranco Micciché ha rivelato – suffragando l’affermazione con circostanze e dati – che la Corte di Cassazione non può sostituirsi a Dio, l’unico che – in teoria – dovrebbe giudicare sul bene e sul male. Vittorio Sgarbi, autore, tra le altre mille cose, del nuovo codice penale ha spiegato, sfogliando le sue nuove norme, che il reato per il quale è stato condannato Dell’Utri – associazione esterna alla compagine mafiosa – non esiste.

Egli è in carcere non per un fatto, ma per un misfatto dei giudici che, secondo il nuovo codice sgarbiano, dovrebbero essere immediatamente arrestati. “Insopportabile” (Miccichè + altri) che Dell’Utri sia tenuto in carcere, da condannato in via definitiva, assecondando il giudizio medico del collegio peritale e non quello dei consulenti di parte. La deriva giustizialista (Sgarbi + altri) apre la porta alla tirannia di una “inaudita cattiveria” (Miccichè + altri). Contro il sopruso Berlusconi ha appena schierato le sue televisioni. Presto si spera giungerà a dar man forte la Rai. Il Pd ha intanto offerto un segnale di vicinanza votando, con alcuni suoi deputati regionali, alla presidenza dell’Assemblea siciliana Gianfranco Miccichè in persona.

da: ilfattoquotidiano.it