“il rottamatore siciliano: il nuovo che avanza”

PARLA PIETRO BARCELLONA:

è un elettore attivo, colto, di ceto medio alto e ha deciso di fare fuori il sistema imbelle che ha governato l’isola e il paese

 

Il nuovo astenuto è un signore colto, impegnato, attivo, di classe sociale medio alta. Una persona che non ha stima sufficiente per Beppe Grillo, non crede ancora oppure non crede affatto nelle sue acrobazie linguistiche, nell’artifizio della sua prosa da teatrante e non giudica possibile sostenere il Partito democratico nella versione edulcorata e un po’ falsificata di Rosario Crocetta. Che è un bravo figlio ma si è montato la testa”. Giurista comunista, di scuola ingraiana, grande vecchio della sinistra siciliana, Pietro Barcellona ha questi numeri in testa. “Il venti per cento in più degli astenuti è sicuramente sommabile al diciotto che ha votato Grillo. È un voto attivo e consapevole che protesta e seppellisce la vecchia classe dirigente e conduce il Pdl nelle catacombe. Il dato vero e nuovo è che Grillo si mostra come il vero, unico rottamatore italiano. Rottama linguaggi, persone, strutture, modi di comunicare. E – a mio modesto avviso – finisce per rottamare anche Renzi, il quale poveretto si ritrova con lo slogan già usurato e da domani avrà la testa piena di nuove preoccupazioni”.
Lei si è astenuto?
Io per tradizione voto a sinistra, sono disciplinato e mi sono imposto di segnare la mia croce su Crocetta. Senza esultare, conoscendo l’intento cosmetico della sua operazione.
Povero Crocetta.
Non è colpa sua, ma non ha meriti e talento sufficienti per affrontare la grande vera questione siciliana: la rendita parassitaria dell’impiego pubblico, della funzione pubblica, della consulenza pubblica. Il fiorire di antichi mostri democristiani dietro il paravento del suo corpo lo condurrà all’immobilismo, se non al fallimento. Se mi sbagliassi ne sarei felice.
Se il voto siciliano è sempre stato clientelare, perchè non è possibile ritenere che gli astenuti siano anche i figli legittimi dell’assenza di offerta di spreco, del favore, del pacco di pasta.
Ma dai, ma quale pacco di pasta! E quanti pacchi di pasta ha consegnato Orlando a Palermo, quando si è ripreso la città con il settanta per cento? La verità è una sola: c’è un nuovo rifiuto, un atto di insubordinazione totale a questo ceto imbelle, ignorante e sprecone.
Ma i voti di Musumeci sommati a quelli di Miccichè conducono il centrodestra al quaranta per cento.
Lei somma capre e cavoli. Il centrodestra è finito perchè i suoi dirigenti si disistimano, non si parlano, guerreggiano. La posizione di Berlusconi, nel suo ultimo rombo di tuono, sancisce soltanto la sua funzione minoritaria. Gli dò il dodici per cento alle prossime elezioni nazionali, e mi sembra anche una percentuale alta. Il resto del centrodestra è disperso, confuso, ammaccato. Perde Alfano, straperde Schifani.
Vince Casini.
Fandonie. Perde anche Casini, malgrado la sua effigie sia issata sul carro del vincitore. Il suo centro è pura finzione. Dove sono i moderati? Non esistono in natura, non esiste più la forza riequilibratrice della Democrazia cristiana. Lui pensa di pesare, ma non può fare altro che impegnarsi in una funzione comprimaria, succedanea. La verità è che Berlusconi ha fatto un gran favore a Bersani col suo discorso da Caimano ritrovato: sancisce l’intangibilità di questa legge elettorale e con il Porcellum anche Bersani può davvero divenire premier.
Ed è un bene?
Temo che non abbia il taglio del grande riformatore, né la possibilità di gestire questa enorme crisi civile ed economica. Il voto siciliano ha spazzato via il Monti bis ma consegna al Parlamento l’ingovernabilità. Grillo avanzerà? Hai voglia tu! Ha fatto una campagna perfetta. In un mese si è fatto conoscere in un’isola piena di sospetti. Se ha il diciotto qui, in Lombardia avrà il venti, venticinque, chiaro. E pure in Lombardia lei prevede l’aumento dell’astensionismo? Sicuramente. E la medesima oggettiva saldatura col voto grillino. Nessuna delle due è una opzione qualunquistica o semplicemente antipolitica. I nuovi astenuti hanno la testa sulle spalle e la determinazione a sfasciare un sistema corrotto. I grillini aggiungono nuove velleità, la visione di una società capovolta nei suoi ritmi e nelle sue priorità.
I numeri si sommano ma non producono seggi in più
In effetti il futuro prossimo è denso di brutte sorprese. Avremo ancora da ballare sull’orlo del baratro.

da: Il Fatto Quotidiano, 30 ottobre 2012

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