Giorgia Meloni: “Domenica vedrete: stavolta dalle urne esce la sorpresina”

giorgia-meloniL’infamia vera è l’accusa di agevolare con un po’ di trucchi il suo viso.

Uso solo l’illuminante per gli occhi.

Che sono di uno splendido e denso azzurro.

Mi hanno accusata di fare il photoshop, non sapendo che la foto sulla quale è scattato l’amichevole linciaggio, la continua burla, non era prevista, preparata. Non sapevo neanche che esistesse quel ritratto. Un signore mi chiama e dice: ho queste foto. Noto che son belle, e decidiamo di metterle sul manifesto.

Anch’io sono stato portato a pensare purtroppo che Giorgia Meloni, la volitiva, coraggiosa e giovane leader della destra italiana ricorresse a piccole levigazioni per ammorbidire le trascurabili borse sotto gli occhi.

Non metto i cerotti che mi gonfierebbero di più. Solo l’illuminante, come le ho appena certificato.

A parte che le occhiaie non hanno una decisiva rilevanza politica.

Me ne dicono di tutti i colori.

In effetti, con la sincerità che provo a rubarle, le rimproverano di essere persino un pochino coatta.

Pochino dice?

E quella carogna dell’accento così romanesco.

La denigrazione non ha confini e non ha misure.

Lei si sente sottovalutata.

Altro che! È un continuo ridurre il livello della mia prestazione politica.

Il tono oratorio così intensamente pop agevola le malelingue.

Conosco l’italiano, credo di parlare correttamente, di non abusare della consecutio temporum e di non offendere i congiuntivi.

Sabina Guzzanti dissentirebbe. Lei me fa morì. Com’è che fa? I programmi? Quarcosa sè ‘nventamo. In effetti lei si candida a sindaco di Roma e tutti le chiedono una soluzione alle rovine che affliggono la Città eterna. Non è crudele dover assicurare di risolvere ogni questione?Continue reading

Sabrina Ferrilli: “Voto la Raggi, ragazza pulita: il mio Pd non lo riconosco più”

sabrina-ferrilliE alla fine mi son detta: ma non sarà il caso di provare a votare questa ragazzetta esile, dalla faccia pulita, che fa per nome Virginia Raggi?

Sabrina Ferilli era rossa come un cocomero d’estate.

Lei mi vorrebbe far piegare la scelta verso Stefano Fassina?

Rosso lei, rosso lui.

Tra l’altro quel voto lo meriterebbe pure! Ma non vince, non ha alcuna possibilità, e io devo badare a far pesare la scheda in un tempo in cui sembra che il potere faccia l’impossibile per occultarsi, per invitare tutti noi a scordarci di lui. Com’era il consiglio amichevole per il referendum sulle trivelle? Andate a mare, fatevi un thè caldo, leggete un bel libro, guardate la partita, magnate i popcorn. La democrazia s’infragilisce se perde la sua anima popolare, la partecipazione, l’interesse.

La Ferilli vuole affidare le rovine di Roma alla giovane, inesperta, esitante Raggi.

I romani hanno votato il Marino scienziato, e abbiamo visto. E prima di lui Alemanno lo screanzato, e nun ne parl amo. Perché devo ritenere irresponsabile dare un voto all’unico movimento che cerca ancora la piazza come luogo di ritrovo, che chiede alla gente di interessarsi alla politica, di prendere parte alle decisioni? Perchè lo sberleffo a ‘sta ragazza e ai suoi compagni e tanti salamelecchi ai fetentoni che hanno ridotto la mia Roma a una fogna?

È la prima volta che tradisce il suo partito, che restava fino a prova del contrario, il Pd.

È la prima volta che disobbedisco agli ordini di scuderia. Mi domanderà: ma come, proprio adesso che al governo c’è il centrosinistra?

Ma come, proprio adesso che la sinistra prova a vincere governando?

Non sono Gastone, resto Paperino. Non mi va giù questa forma di meticciato politico, questo partito della Nazione che raccoglie l’alto, il basso, il rosso, il nero, il buono, il cattivo.

La sinistra cos’è?

Lo so che è divenuta una parola bucata, che ha perso di senso. Ma per costume familiare e per convinzione ho sempre badato ad avere presente i valori della solidarietà, dell’uguaglianza, dell’equità. E mi sento più tranquilla se faccio di tutto per rimanervi fedele.Continue reading

Giorgio Airaudo: “Renzi ha promesso a Fassino la presidenza del Senato”

giorgio-airaudoAnche i candidati del centrodestra come Osvaldo Napoli per Forza Italia e Alberto Morano, notaio candidato da Lega e Fratelli d’Italia, riservano parole buone per Piero Fassino, sindaco uscente di Torino in cerca di conferma. A sostenerlo lunedì arriverà anche il premier Matteo Renzi, che ha fatto all’ultimo segretario Ds una promessa, ci dice Giorgio Airaudo, deputato di Sinistra italiana e candidato sindaco.

Airaudo, Renzi rovinerà la campagna di Fassino o gli darà più lustro?

Io non credo che Fassino e i suoi siano scontenti del suo arrivo. Non è soltanto il loro segretario, ma anche il premier, l’uomo a cui molti hanno affidato il proprio futuro. Dentro al Pd, ad esempio, si dice che Renzi abbia convinto un indeciso Fassino a ricandidarsi promettendogli, se passa la riforma, la presidenza del nuovo Senato delle autonomie.

Sa che della riforma Fassino critica un solo aspetto, i pochi posti per i sindaci in Senato…

Confermerebbe quelle voci… ma non voglio credere che il Senato possa diventare il dopolavoro o il buen retiro di sindaci che non sanno smettere di fare politica. Se fosse così sarebbe bene che lui lo dicesse, perché i torinesi devono sapere chi eleggono.

Ormai pare che tutti sostengano Fassino. Lei è sicuro di aver fatto bene a candidarsi?

Non vincerà al primo turno, una parte di Torino vuole aprire una discussione. In una città duramente colpita dalla crisi e senza una prospettiva chiara, lui ha trascurato i più deboli colpiti da sfratti e disoccupazione. Io mi sento la Croce Rossa. È il Pd che è sempre più centrista mentre Fassino si espande a destra, imbarca gli endorsement di Ghigo e Vietti, le dichiarazioni di Napoli e Morano.

Fassino dice: ho affrontato la crisi occupazionale e delle periferie con progetti strutturali.

Torino ha sempre affrontato le sue sofferenze con interventi diretti e pubblici. Da anni invece assistiamo a interventi dei privati, così i servizi peggiorano in due modi: si riducono gli addetti e regrediscono le condizioni di lavoro. Poi c’è l’intervento delle fondazioni bancarie che hanno sostituito il welfare pubblico.

Ecco, le banche. Fassino non nasconde i suoi buoni rapporti con Intesa e con la fondazione, la Compagnia di San Paolo.Continue reading