Quel che il corpo ricorda

corporicordaFRANCESCA SAVINO

“Schivare il concreto è uno dei fenomeni più inquietanti nella storia dello spirito umano”
Elias Canetti

Passa dal corpo, di nuovo. Chiedetelo alle donne, agli operai. Chiedetelo agli omosessuali, agli immigrati. Chiedetelo a loro, in ordine sparso, se la politica non passa sui loro corpi. Sono quelli nelle ultime file a scoprirlo per primi. Scaduto il secolo breve, rimosse le dittature, evaporato il Sessantotto, eppure la politica si gioca ancora sulla carne, entra ancora nel respiro. Nei polmoni di Taranto, avvelenati dalla diossina. Nel cibo senza storia che mangiamo. Nei corpi spediti, in quelli illegali, in quelli controllati. Nei corpi negati. Sandra che vorrebbe un figlio sano. O almeno vorrebbe evitare che erediti da lei e dal marito un difetto genetico che si chiama beta talassemia e che moltiplicato per due può dare come risultato una malattia. Il morbo di Cooley, una condanna per la vita. Ma Sandra non può, almeno non in Italia. Deve volare in Grecia, o in Turchia, a cercare una diagnosi pre-impianto. A Napoli a febbraio una donna ha abortito. Con dolore, probabilmente. Ad aspettarla in corridoio, venti minuti dopo l’intervento, c’erano gli agenti del commissariato Arenella.Continue reading

Politica e menzogna

È opinione diffusa in alcuni ambienti (e questa diffusione è un segno della statura politica e culturale di questi ambienti) che sia essenziale dell’arte politica il mentire, il saper astutamente nascondere le proprie vere opinioni e i veri fini a cui si tende, il saper far credere il contrario di ciò che realmente si vuole, ecc., ecc.
L’opinione è tanto radicata e diffusa che a dire la verità non si è creduti. Gli Italiani in genere sono all’estero ritenuti maestri dell’arte della simulazione e dissimulazione, ecc. (…)
In politica si potrà parlare di riservatezza, non di menzogna nel senso meschino che molti pensano: nella politica di massa dire la verità è una necessità politica, precisamente.

Sulla verità ossia sul dire la verità in politica
Quaderni del carcere, a cura di Valentino Gerratana, Einaudi 1975, p.699

Prostituzione&Italia

prostituzioneFLAVIA PICCINNI

Uomini e donne nude, sulle strade, davanti agli occhi dei bambini, davanti agli occhi degli anziani, preservativi per terra, preservativi dentro i cassonetti, preservativi ovunque. Lo scenario apocalittico che descrivono giornali e televisioni è quello della guerriglia del sesso che si combatte ogni notte a bordo strada. Protagonisti sono prostitute e clienti che adesso tornano all’attenzione pubblica a causa del puntuale dibattito sul futuro dell’orgasmo a pagamento.
Quartieri a luci rosse? Ghetti? Espulsioni?
Sono queste alcune delle alternative possibili per evitare la schiavitù sessuale e se la discussione verrà affrontata in Parlamento ad agosto, si sprecano piani per regolamentare, debellare o semplicemente dimenticare l’amore a pagamento.
Spicca la proposta di Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, che propone di legalizzare l’esercizio in case chiuse e spiega quanto siano inutili i fogli di via per le prostitute fermate in strada. Continue reading

Ogni doppia maledetta poltrona

doppiapoltronaNon vorrebbero, però sono costretti a ritirare due stipendi. Uno di loro, il senatore Cosimo Latronico (Pdl), con una eccellente dose di autoironia, dichiara: “Mi sento una vittima di questo privilegio”.
Succede sempre. All´inizio della legislatura un numero di neoparlamentari, questa volta sono trentanove, stenta a lasciare il vecchio incarico. Non sa, non ha capito, o se ha capito non ha correttamente compilato il modulo, o ancora non ha compiutamente registrato l´obbligo che gli deriva dall´articolo 122 della Costituzione che purtroppo esiste e recita: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento”. Per dirla tutta, trascina il vecchio mandato e lo assomma al nuovo. Era consigliere regionale, e per un pochetto di settimane, quattro, otto, dodici, se lo tira via e lo acclude, come fosse un altro benefits, a quello attuale di senatore o deputato. Doppio lavoro e fin quando dura, anche, a norma di legge, doppio stipendio.
Ma tutto, è questo il bello!, contro la sua volontà. Egli infatti spesso comunica nei termini la propria volontà di optare per il Parlamento ma il consesso che lascia resiste, prende tempo. E le dimissioni, per essere efficaci, hanno bisogno di un voto. Facile direte. Invece è pratica che inghiotte settimane se non mesi. Non è affatto semplice accertare quel che è già accertato e definire quel che, insomma, è già abbondantemente definito: cassare il tizio che si è trasferito a Roma e nominare Caio, primo dei non eletti. Questi ritardi consentono ai cumulanti di cumulare, lo dice la parola stessa, anche il reddito: con i due stipendi si raggiunge e si supera abbondantemente i ventimila euro mensili. Per alcuni (assessori e presidenti di Consiglio regionali) il cumulo è ancora più ricco.Continue reading

“Brunetta non si dimette? E io mi imbestialisco”

ghediniTutto fatto. Cioè tutto concordato, deciso, verbalizzato. “Dunque – disse Berlusconi – chi viene al governo si dimette da parlamentare”. Annuirono tutti e attesero la nomina. Trascorse due settimane, il primo a rendere esecutivo l´impegno è stato Franco Frattini. Con una lettera al presidente della Camera il ministro degli Esteri ha comunicato le sue dimissioni da deputato. Poi ne ha scritta una seconda. Sempre al presidente della Camera: “Ritiro le dimissioni”.
Nel centrodestra si festeggia. Queste piccole questioni di poltrone e indennità sono poco rilevanti. Per tutti, o quasi. Famoso per la tigna con la quale scava nelle carte processuali, Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi e frequentatore assiduo dei suoi segreti, sarà ricordato anche come il deputato più antipatico che sia mai esistito.
Lei mette paura, incute sospetto. E poi parla con chi non dovrebbe e soprattutto quando non dovrebbe.
“Mi lapideranno”.
Faranno bene perché queste cose devono rimanere riservate.
“Parlo perché è giusto. Gli impegni presi si rispettano. Io avvertii e chiesi prima che il governo si formasse. Ma tu, nel caso ci andassi, ti dimetteresti da parlamentare?”Continue reading

Vi dico un segreto

bigbrotherSABRINA PINDO

Due parole. Conflitto. Interesse. Singole, esistono ancora. Congiunte da una piccola preposizione invece non si sentono più. In tv, neanche a parlarne. Sui giornali, per l’amor del Cielo, no!
Parliamone invece di questa bestia nera: il conflitto d’interesse ci accompagna ancora, tutti i giorni, ma in maniera del tutto inspiegabile è sparito dal nostro vocabolario. Chi parla più dell’ingiustizia di essere al potere e nel contempo possedere gli organi di informazione che formano l’opinione del Paese? Oramai è fuori moda trattare l’argomento, assurdo persino usare queste parole. Hanno perso la speranza anche i maggiori esponenti del partito a lui avverso. Eppure viviamo questo problema ogni giorno, ciascuno nel proprio piccolo pezzo di mondo quotidiano.
Non ci credete? Vi sembra la solita storia dell’informazione manipolata che invece è liberissima di dire ciò che vuole anche contro al massimo esponente del partito avverso all’altro? Vi faccio un esempio facile facile e fresco fresco: Luigi De Magistris. Ve lo ricordate? È il magistrato da cui partì l’inchiesta Why not che indagava sulle interconnessioni tra l’alta politica, la criminalità organizzata, la massoneria deviata e una certa finanza con sede a San Marino. Non ricordate bene? Forse vi è più chiaro se facciamo un paio di nomi collegati a questa vicenda: Sandra Lonardo e Clemente Mastella. Strascichi giudiziari che hanno fatto cadere un governo. Questo sì che ve lo ricorderete! Continue reading

Bondi chiede aiuto ad Alitalia

bondiCi sarà un modo per sopire la paura e infine digerirla. Ci sarà qualcuno, si è detto Sandro Bondi, che mi aiuti a salire su un aereo e mi costringa a restare seduto, con le cinture allacciate. Fermo, dritto, composto. E mi ricordi quel che scriveva Spinoza: “la paura non può essere senza speranza”. Solo chi subisce il terrore di volare può comprendere la straziante decisione del nostro ministro della Cultura. Nella sua vita stupefacente ha già sostenuto prove crudeli. Poco più che ragazzino al comando militare per gli obblighi di leva lo destinarono in Aeronautica: “Rimasi a terra tutto il tempo”. Vent’anni dopo scoccò la scintilla, il grande amore per Berlusconi. Si trasferì ad Arcore e obbligò moglie e figlio a seguirlo. La consorte resistette alcuni anni, poi migrò lontano. Boston, America. “Prendo la nave per andare a trovarla”. Coordinatore di Forza Italia, su e giù per lo Stivale: “Sapesse che strade, e quanti burroni…”.
L’innocua paura ha costretto quest’uomo gentile a sacrifici disumani, a notti insonni, e curve e cuccette puzzolenti. Fin quando ha potuto ha dunque resistito. Purtroppo però ogni resistenza si piega, ogni forza si consuma. Alla vista dell’agenda ministeriale, e delle mille miglia imposte dagli impegni di Stato, il più cocciuto, selvatico, irriducibile avversario dell’aereo ha chinato la testa. La sua resa non ha per fortuna testimoni, né occhi compassionevoli che possano raccontare lo sfinimento dell’anima e del suo corpo.Continue reading

“Nelle inchieste sulle ecomafie ci sono nomi, indirizzi, itinerari”

Sono decine le pagine dedicate all´attraversamento dei rifiuti tossici da nord verso sud. Precisi i dettagli, puntuale la geografia dei luoghi in cui la “merce” viene impacchettata e le località dove essa approda. I laghetti del litorale domiziano, le terre casertane, poi, proseguendo verso est, la piana di Foggia, infine le caverne della Murgia barese. Paolo Russo è parlamentare del Pdl, dopo esserlo stato di Forza Italia. Per cinque anni (2002-2006) ha presieduto la commissione d´inchiesta sulla gestione dei rifiuti.
Il Pdl è alleato della Lega. I leghisti ritengono evanescente la prova che gli imprenditori del Nord abbiano potuto intossicare il Sud.
«Gli amici della Lega hanno reagito tradendo una qualche apprensione elettoralistica, secondo un puro istinto territoriale. Si sono sentiti punti».
Il nord è invece un´ape laboriosa.
«Hanno ritenuto che si volesse sollevare la Campania dalle responsabilità del proprio ceto politico».

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Il ladruncolo di Forza Italia

Ci sono mille modi per gabbare lo Stato. Tra i mille, Pierluigi Leone, presidente della comunità montana dell’Olivo e della società mista – il Gal – che deve provvedere allo sviluppo di queste montagne liguri in provincia di Imperia, ha scelto il più diretto e trasparente. Ha aperto un conto in banca (banca Carige, precisa l’Ansa), e lì ha deviato il breve corso dei finanziamenti europei. Gli inquirenti, che l’hanno arrestato, hanno trovato in cassa 150 mila di euro. Leone, sicuramente amante del rischio, aveva scelto di investire il ricavato dell’operazione Europa, chiamiamola così, in borsa. Ha dunque patito, oltre l’ansia per il misfatto, anche le continue oscillazioni borsistiche.
Le accuse della Procura sono estese a sua moglie e a una sorella. Diversamente dagli altri politici, piccoli e grandi, Leone, militante di Forza Italia, ha scelto però, quando gli uomini della Guardia di Finanza hanno bussato alla sua porta, di farsi trovare libero da qualunque responsabilità pubblica. Nelle scorse settimane aveva deciso già di rinunciare ai prestigiosi incarichi che la comunità imperiese gli aveva conferito. Da qualche giorno non era più presidente della comunità montana, né presidente del Gal. E davvero non è da tutti.Continue reading