Il regime dei pascià

L’Italia è il paese dove si è sempre verificato questo fenomeno curioso: gli uomini politici, arrivando al potere, hanno immediatamente rinnegato le idee e i programmi d’azione propugnati da semplici cittadini. […]
Perché questo fenomeno? È solo esso dovuto alla mancanza di carattere e di energia morale dei singoli?
Anche a ciò, indubbiamente. Ma esiste anche un perché politico: i ministri non sono mandati e sorretti al potere da partiti responsabili delle deviazioni individuali di fronte agli elettori, alla nazione. In Italia non esistono partiti di governo organizzati nazionalmente, e ciò significa che in Italia non esiste una borghesia nazionale che abbia interessi uguali e diffusi: esistono consorterie, cricche, clientele locali che esplicano un’attività conservatrice non dell’interesse generale borghese (che allora nascerebbero i partiti nazionali borghesi), ma di interessi particolari di clientele locali affaristiche.
I ministri, se vogliono governare, o meglio se vogliono rimanere per un certo tempo al potere, bisogna s’adattino a queste condizioni: essi non sono responsabili dinanzi a un partito che voglia difendere il suo prestigio e quindi li controlli e li obblighi a dimettersi se deviano; non hanno responsabilità di sorta, rispondono del loro operato a forze occulte, insindacabili, che tengono poco al prestigio e tengono invece molto ai privilegi parassitari.
Il regime italiano non è parlamentare, ma, come è stato ben definito, regime dei pascià, con molte ipocrisie e molti discorsi democratici.

 

Antonio Gramsci, Il regime dei pascià, Sotto la Mole, “L’Avanti” 28 luglio 1918

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2 Comments

  1. Caro Antonello, sono stata il 22 luglio a Milano Marittima agli “Incontri con l’autore” promosso dall’ASCOM.
    Ho ascoltato con molto interesse la recensione del tuo libro “Impuniti”…e che dirti? Io sono nonna e già da tempo mi ero resa conto del deficit pubblico, tanto che già 40 anni fa pensavo che se fossi stata io al TESORO, avrei stretto la cinghia proprio come si fa nelle famiglie con uno stipendio fisso per poter arrivare alla fine del mese. In questo periodo le cose non sono cambiate, ma apprezzo il tuo coraggio di denuncia di questa situazione drammatica italiana.
    La lettura delle pagine del tuo libro potrebbe stressare la povera gente impotente a cambiare il sistema, ma è uno stimolo per diffondere le notizie e per condividere tutti insieme.
    Grazie di tutto.
    Mietta

  2. Carissima Manuela,
    leggo il tuo bellissimo epilogo e mi viene da piangere perche’ e’ la cruda verita’ e realta’ politica, sociale ed economica dell’Italia!
    Italia e’ bella! Ha persone belle, come te, che hanno la voglia di trasformare – anche se – in piccolo! Ma tutti i grandi hanno cominciato cosi’ dal basso…. ricordando il Monte delle Beatitudini …
    E’ un sipario aperto da troppo tempo ma che si deve aver il coraggio di chiuderlo.
    Ti ringrazio per questa opportunita’ a te e a tutta la redazione di questo sito.

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