Le selezioni degli anni 2000

melgratiSERENELLA MATTERA

Dieta, innanzitutto. Venticinque chili in meno. Per recuperare la prestanza fisica che pranzi e cene con i suoi elettori gli avevano tolto ed essere più bello che mai davanti alle telecamere. Poi, inforcati gli occhiali da sole, Marco Melgrati, sindaco berlusconiano di Alassio, si è presentato a uno dei gazebo con il marchio “Isola dei famosi” arrivati in città. La carica istituzionale gli ha evitato la fila, ma nulla più. Per approdare in Honduras e diventare naufrago nel reality show di Simona Ventura, il sindaco ha dovuto fare il provino, come tutti, e se lo supererà, dovrà affrontarne molti altri per sbaragliare la concorrenza di migliaia di partecipanti alle selezioni, inclusi tanti suoi concittadini. Almeno loro, se dovesse essere lui a spuntarla, capirebbero: “sarebbe un bene per Alassio e la sua immagine”. E l’amministrazione comunale? A quella ci penserebbero il vicesindaco e gli assessori. Ma poi, vuoi mettere la televisione?

Che lavoro fai? “Faccio il tifoso di Fernando Alonso”. Quello che per tanti ragazzi è un sogno ad occhi aperti, la promessa del paese dei balocchi, per Alvaro Ademà, 23 anni, studente di giornalismo di Barcellona, è una realtà. Una realtà da tremila euro al mese. Un vero lavoro. Conquistato con tanto impegno, tutto l’impegno necessario a sbaragliare la concorrenza di 35.229 pretendenti al titolo. Tra le prove affrontate, colloqui telefonici e di persona, ma anche la realizzazione di un video “in cui mi fingevo giornalista e poi mi fingevo Fernando che rispondeva ai cronisti”. Alvaro resterà con il suo idolo, in giro per i paddock di tutto il mondo, fino al termine della stagione. Stare sempre incollato ad Alonso è infatti una delle sue mansioni, la seconda è quella di tenere aggiornato il suo blog. E poi? Spiacente, il ruolo di tifoso protagonista non ne prevede altre.

I bizzarri anni 2000. Si affrontano più selezioni per fare il naufrago o il supporter professionista, che per approdare in Parlamento.

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